Come è nata l’idea della app “ItaliaTiAscolto”?
La situazione di pandemia ha generato numerose conseguenze psicologiche nella popolazione, che si è trovata a fronteggiare episodi fortemente stressanti come la perdita improvvisa di persone care, l’isolamento prolungato o la malattia. Sono emerse problematiche emotive e di conseguenza è emersa la necessità di un supporto psicologico in grado di rispondere a queste nuove sfide.
Per questo è nata ItaliaTiAscolto, un’iniziativa del Bicocca Center for Applied Psychology (BiCApP), sviluppata in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, Fondazione di Comunità Milano e iMoobyte.
ItaliaTiAscolto nasce dall’analisi dei bisogni psicologici della popolazione legati alla pandemia in corso. Accanto all’emergenza di natura virale, infatti, si è sviluppata un’emergenza psicologica, data dalle situazioni di forte stress che molti hanno dovuto fronteggiare in questi mesi.
L’intento del servizio è quello di rispondere al malessere soggettivo in modo rapido ed efficace, ma anche quello di connettere chi è in una condizione di sofferenza con i servizi territoriali a livello regionale e nazionale, pubblici e privati. Dunque, dopo il periodo estivo, è emerso in modo sempre più emergenziale il bisogno di attivare nuove risorse di welfare ampiamente accessibili che rispondessero al malessere dei cittadini in modo capillare, sfruttando le più recenti tecnologie al servizio della comunità.
Come funziona e come è possibile supportarla?
Utilizzare ItaliaTiAscolto è molto semplice, basta scaricare l’omonima App sul proprio smartphone (disponibile su Google Play e App Store) e registrarsi. Poi, l’utente potrà scegliere tra i diversi gruppi di discussione (le “stanze virtuali”) quello che maggiormente incontra le proprie esigenze personali. Ogni stanza, condotta da uno Psicoterapeuta abilitato, è dedicata ad un tema specifico, che corrisponde al principale argomento che verrà trattato in quella sede, e può essere visualizzata all’interno di un calendario presente sull’App. Una volta scelta la stanza a cui partecipare, all’utente basterà prenotarsi ed accedervi quando sarà il momento. Ogni incontro ha la durata di un’ora. Sul sito www.italiatiascolto.it è possibile trovare tutte le informazioni sul servizio, scaricare l’app e anche, volendo, contribuire al suo funzionamento con una piccola donazione. Il progetto, infatti, essendo gratuito per i cittadini, è stato finanziato per il primo trimestre da Fondazione di Comunità Milano. Siamo ora alla ricerca di nuovi partner finanziatori!
L’emergenza Covid sta creando molti danni anche sul fronte psicologico. Quali sono i segnali più allarmanti che rilevate?
Su questo tema la letteratura internazionale è chiara. Abbiamo pubblicato alcune review della letteratura che mostrano come gli effetti psicologici negativi (soprattutto per alcune categorie, quali i sanitari e le persone che già hanno una sofferenza psicologica) siano presenti anche a medio e lungo termine. Si tratta, soprattutto, di reazioni ansiose e depressive e di sintomatologie riconducibili ai disturbi da stress (ad esempio, il PTSD). Proprio per questo motivo, nel definire i diversi temi delle stanze abbiamo cercato di fare un lavoro il più possibile aderente ai bisogni della popolazione, che è stato oggetto anche di una continua revisione e messa a punto durante il progetto.
Abbiamo dunque pensato a gruppi specifici per target specifici: da chi fatica ad immaginarsi una “nuova normalità” post-pandemia, a chi sta vivendo difficoltà lavorative; o ancora, chi ha dovuto gestire in prima linea le difficoltà emotive della popolazione, come gli enti del terzo settore e gli insegnanti, chi ha perso familiari e amici, chi si trova in una fase critica del ciclo di vita, come i giovani adulti e le donne in gravidanza, chi ha dovuto gestire i figli sempre a casa e poi si è trovato a gestire il loro ritorno a scuola, chi si è trovato positivo e in quarantena, infine i genitori di figli pre-adolescenti e adolescenti.
In che modo l’informazione veicolata dai media impatta sulla percezione che i cittadini si creano della situazione che stiamo vivendo? Che messaggio dovrebbero lanciare i media, secondo lei, per cercare di arginare condizioni di malessere e disagio psicologico?
La scorsa primavera, prima di progettare e lanciare ItaliaTiAscolto, abbiamo condotto uno studio, ancora in corso, che abbiamo denominato TermometroEmotivo. Sempre attraverso un’App, abbiamo seguito un campione della popolazione per 21 giorni e abbiamo rilevato quotidianamente le emozioni e i livelli di stress, insieme ad altre variabili legate alla pandemia. Certamente l’eccessiva esposizione ai vari mezzi di comunicazione (inclusi i social media) e l’ansia che deriva dalla consultazione sono collegate al livello di stress percepito. D’altra parte, emerge anche dagli studi internazionali che una comunicazione chiara e puntuale è essenziale nella percezione e nella gestione delle situazioni pandemiche e dei loro effetti psicologici.