Oggi essere un lavoratore non richiede le stesse competenze di una volta. Il mondo del lavoro sta cambiando e con esso anche le necessità delle aziende quando ricercano il candidato giusto che possa ‘tenere testa’ agli strumenti digitali ormai diffusi in ogni ambito professionale.
Alcuni settori più di altri risentono negativamente di tale inclusione tecnologica, sentendosi surclassati dalle macchine che diventano sempre più efficienti e preparate con il minimo del dispendio da parte delle imprese.
Uno di questi settori è quello delle traduzioni: fin dall’inizio chi traduce per mestiere è stato spinto al limite con l’incremento di internet e dei motori di ricerca come Google Translate e altri.
L’Intelligenza Artificiale ha permesso di affinare le skills dei programmi online già in uso, rendendo quasi del tutto nullo l’aiuto di chi svolge questo per lavoro.
Quindi se da una parte il ricorso all’Intelligenza Artificiale ha permesso grandi progressi nella velocità di traduzione portando alla traduzione automatica, dall’altro ha condotto conseguenze come la mancanza di coerenza nella formulazione della frase, l’uso di slang o adattamento del linguaggio rispetto ad un contesto meno formale e l’uso di una terminologia antica e non al passo con i tempi.
Pur essendo diversi i difetti che si riscontrano oggi, sono anche facilmente risolvibili guardando al continuo processo di aggiornamento e miglioramento a cui le piattaforme di AI vengono sottoposte quotidianamente.
Ma la customizzazione degli strumenti di traduzione automatica non basta: ci sono settori, come ad esempio quello giuridico, in cui si richiede una competenza interpretativa e legale che si basi sull’imminente attualità.
Anche la traduzione letteraria, ad esempio, non è semplice da replicare in quanto implica in buona parte, creatività e passione umana per essere trasmessa.
La soluzione potrebbe essere quella di istruire i futuri traduttori non solo da un punto di vista linguistico ma anche tecnologico e informatico. Con questa prospettiva gli stessi traduttori sono coloro che tendono i fili delle macchine e del loro stesso futuro.
J. S.
Diritto dell’informazione
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