Internet Explorer per la prima volta aveva visto la luce nel 1995 assieme a Windows 95, mentre l’ultima versione IE11 è stata rilasciata nell’ottobre 2013 quando ormai era attaccato dalla concorrenza dei più snelli e veloci browser di terze parti.
Internet Explorer è stato per moltissimo tempo il browser più utilizzato al mondo, ma nei primi anni Duemila è stato gradualmente superato in popolarità da vari altri browser, in particolare Google Chrome e Firefox. Rispetto ai browser più moderni, Internet Explorer è stato giudicato spesso obsoleto, e per questo motivo è diventato anche oggetto di meme e prese in giro.
Ormai sono passati più di dodici mesi dall’annuncio di Microsoft di stop al supporto di Internet Explorer con la rimozione da buona parte delle versioni di Windows 10 che ancora lo includevano e un programma di promozione destinato soprattutto alle attività professionali non così al passo coi tempi che ancora lo utilizzavano come browser (spesso su versioni Os preistoriche).
Secondo quanto anticipato dalla casa madre, dal 15 giugno e per alcuni mesi si verrà reindirizzati sul browser ufficiale Microsoft Edge nel caso in cui si cercasse di aprire Internet Explorer. In seguito, il programma sarà definitivamente disattivato tramite i vari aggiornamenti regolari di Windows, tuttavia non sarà possibile disinstallare completamente il browser, dato che ci sono funzioni come soprattutto Ie Mode di Edge che si poggiano proprio sul motore di IE11 per aprire siti e portali obsoleti. Entro il 2029, però, anche Ie Mode dovrebbe giungere al capolinea e quella sarà la parola fine senza più appello per Internet Explorer.
Per indurre gli utenti a passare a Edge, già nel 2020 Microsoft aveva messo limitazioni all’utilizzo di Internet Explorer per accedere al suo servizio Teams, e dall’agosto del 2021 il browser ha smesso di essere compatibile per l’utilizzo di vari servizi Microsoft come OneDrive per salvare i file online e Outlook per la posta elettronica.