Il regolamento vede uno dei suoi aspetti principali nella classificazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale in categorie di rischio, che determinano un set di obblighi differenziati a seconda delle imprese e di come esse utilizzano l’AI.
Le categorie di rischio nascono sulla base di un calcolo che cerca di capire la possibilità che si verifichi un danno e l’entità di quel danno. Esistono 4 categorie di rischio: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Il regolamento diventa più stringente per le categorie con rischio più elevato, poiché esse riguardano, principalmente, aziende che applicano l’AI in ambiti sensibili come sanità, trasporti e finanza.
Arriva quindi l’imposizione di implementare stringenti misure di sicurezza e un costante controllo umano. In caso di mancato adempimento e adeguamento alla norma si andrà incontro a sanzioni che possono arrivare, in casi più gravi, ad un’entità pari al 7% del fatturato annuo.
La risposta delle aziende e del mercato a questa situazione è stata la nascita di una nuova figura professionale l’AI Legal Engineer, una figura che ha sia conoscenze giuridiche che tecniche per aiutare al massimo l’impresa nell’adeguarsi alle normative europee sull’AI.
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