L’Europa sta affrontando una significativa carenza di data center, un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) e per mantenere la competitività globale nel settore tecnologico. Nonostante una crescita prevista del 22% nella capacità dei data center europei nel 2024, secondo CBRE, la domanda continuerà a superare l’offerta, accentuando il divario con gli Stati Uniti.
Le difficoltà principali risiedono nella scarsità di investimenti e nella mancanza di spazi adeguati alla costruzione di nuove strutture. I grandi hub digitali europei – Londra, Francoforte, Amsterdam, Parigi e Dublino – sono ormai saturi, il che spinge l’attenzione verso mercati emergenti come Milano, Varsavia e Berlino, che diventeranno poli strategici per nuovi investimenti. In particolare, in Italia si prevedono investimenti tra i 7,8 e i 10,5 miliardi di euro entro il 2028, con un impatto economico stimato intorno ai 15 miliardi di euro.
Nonostante gli investimenti previsti di oltre 100 miliardi di euro entro il 2025, questa cifra non sarà sufficiente a colmare il fabbisogno europeo, mettendo a rischio la sovranità tecnologica del continente rispetto a Stati Uniti e Cina. Secondo gli esperti, un’infrastruttura solida di data center non solo stimolerebbe la crescita economica e l’innovazione, ma sarebbe anche un elemento chiave per la sicurezza nazionale e la gestione dei dati sensibili. Per affrontare questa sfida, è fondamentale incentivare investimenti mirati e promuovere data center sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico.
F.C.
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