Clonare la voce di artisti famosi per realizzare un doppiaggio perfetto o per permettere di sentire canzoni famose cantate da qualcun altro, è uno degli ultimi trend creativi che sta spopolando internazionalmente e trasversalmente su ogni social network.
In particolare su TikTok dove si possono trovare video di noti personaggi la cui voce viene utilizzata per interpretare brani celebri, processo che permette di replicare con precisione dettagli e sfumature vocali difficilmente ottenibili anche dagli stessi attori originali.
Negli Stati Uniti l’apprensione relativa all’impiego di immagini e voci clonate ha provocato un prolungato sciopero da parte degli autori e degli sceneggiatori, oltre che un’accorata opposizione nella comunità dei doppiatori, il cui futuro potrebbe subire gravi conseguenze a causa dell’incorporazione di queste nuove tecnologie.
Analogamente a quanto accade per i dati personali, regolamentati da normative specifiche sulla privacy che nel corso degli anni hanno acquisito notevole rilevanza nelle legislazioni occidentali, oggi anche la voce sembra richiedere maggior tutela.
È importante evidenziare che, al netto dei già analizzati applicativi dell’AI in campo musicale, il tema della tutela della voce rappresenta un territorio ancora inesplorato, caratterizzato dalla mancanza di una normativa specifica.
Esaminando la situazione legale in Italia in merito all’argomento, è necessario considerare attentamente il contesto specifico e cercare soluzioni legali attraverso l’applicazione di diverse norme.
Per quanto riguarda i video parodia su canali social non monetizzati, è probabile che in caso di deep fake completi che coinvolgano sia l’immagine che la voce, potrebbe essere applicata l’esimente per le parodie riconosciuta dalla Corta di Cassazione ex art.70 della Legge sul diritto d’Autore (LdA).
Nel caso in cui la clonazione vocale sia utilizzata per commettere reati, come la truffa, la sostituzione di persona o il furto di identità, verrà applicata la normativa penale, con l’aggiunta delle possibili circostanze aggravanti legate alle modalità di commissione del reato.
Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda i termini di servizio delle app di clonazione vocale spesso stabiliscono una chiara responsabilità dell’utente. È importante notare che i termini di servizio delle app di clonazione vocale spesso stabiliscono una chiara responsabilità dell’utente.
In relazione a quanto detto nel contesto della clonazione vocale e dell’arte generata tramite AI, diventa evidente il crescente bisogno di un approccio più adattabile e orientato alle mutevoli esigenze della nostra era digitale.
C.L.