Nei mesi scorsi, durante la sessione del G7 sull’intelligenza artificiale, Papa Francesco ha definito questa tecnologia uno “strumento affascinante e tremendo”, invitando la politica a compiere misure per costruire un futuro migliore.
In seguito alle parole del Pontefice, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha prodotto, per la prima volta, delle Linee guida in materia di intelligenza artificiale, entrate in vigore l’1 gennaio di quest’anno. Queste norme mirano a governare il cambiamento tecnologico, ponendo al centro la persona e i principi etici.
Le nuove Linee Guida sottolineano l’importanza di sviluppare e utilizzare l’intelligenza artificiale in modo etico, promuovendo azioni concrete.
I principi etici e legali stabiliti si concentrano sulla dignità e sui diritti umani, garantendo che l’uso dell’intelligenza artificiale sia orientato al benessere sociale.
L’intelligenza artificiale, però, porta con sé anche dei rischi e le Linee Guida si propongono di affrontarli in modo responsabile e trasparente: si intende proteggere l’individuo da potenziali danni che possono essere causati da un uso irresponsabile della tecnologia.
L’innovazione tecnologica non deve mai superare o sostituire l’essere umano ma anzi deve essere al suo servizio: questo permette di mantenere centrali i valori umani fondamentali, come la dignità, i diritti individuali e la libertà.
Se ben regolamentata, l’intelligenza artificiale è dunque una risorsa che promuove il benessere e il progresso, senza compromettere i principi etici e sociali.
B.P.
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