Da anni parliamo di chatbot, ma ora siamo oltre. Gli agenti AI rappresentano una nuova generazione di tecnologie che trasformano radicalmente l’esperienza di acquisto online. Non solo rispondono, ma apprendono, anticipano e decidono. Un salto di qualità che, se ben gestito, promette benefici enormi. Ma non mancano i rischi: sprechi energetici, overload informativo e scelte progettuali frettolose che riducono l’innovazione a semplice moda.
In Italia, l’adozione dell’intelligenza artificiale nell’eCommerce è in forte espansione. Secondo il report “State of Commerce” di Salesforce, il 74% dei vendor utilizza già strumenti AI e quasi un terzo li ha implementati in modo completo. Il valore del mercato eCommerce italiano, stimato in oltre 74 miliardi di dollari nel 2025, riflette una trasformazione profonda nei modelli di business e nelle aspettative dei clienti.
Gli agenti AI non sono più solo tool di assistenza. Personalizzano i contenuti, ottimizzano i percorsi d’acquisto, aumentano conversioni e fidelizzazione. Ma questa evoluzione tecnologica ha un costo: l’elevato consumo energetico di alcuni modelli, spesso usati in modo inefficiente, solleva interrogativi sull’impatto ambientale e sull’effettiva utilità di certi impieghi.
L’AI può davvero migliorare l’eCommerce, ma solo se progettata con intelligenza. Questo significa investire in modelli scalabili, costruire esperienze autentiche e ridurre gli sprechi. Come si discuterà al 4eCom Main Event del 15 maggio, il progresso non è solo una questione di velocità, ma di direzione. E chi sa guidarlo, fa la differenza.
A.C.
Diritto dell’informazione
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