Il 20 gennaio il Parlamento Europeo ha votato il testo sul Digital Services Act, la proposta di regolamento europeo con le nuove norme sugli intermediari online. Non si tratta ancora del testo finale, ma della posizione comune che il Parlamento metterà sul tavolo nella discussione con il Consiglio. La trattativa con Consiglio e Commissione è in calendario per il 31 gennaio.
Il testo è stato presentato nel dicembre 2020 dalla Commissione Europea e prevede nuove norme sulla trasparenza delle piattaforme, sulla dissuasione dell’incitamento all’odio, sulle minacce informatiche, sulla limitazione della concorrenza, sulla disinformazione ed obblighi di report sulla moderazione dei contenuti.
Il DSA consentirà agli utenti di navigare in un ecosistema digitale più sicuro, in cui i loro diritti siano protetti.
Le piattaforme di dimensioni molto grandi saranno soggette a obblighi specifici sulla diffusione di contenuti illegali e nocivi e sulla disinformazione, incluse disposizioni in materia di valutazioni dei rischi obbligatorie, misure di attenuazione dei rischi, audit indipendenti e trasparenza dei “sistemi di raccomandazione” (algoritmi che determinano ciò che gli utenti vedono).
Sono vietate le tecniche di targeting indirizzate ai minori o che prendono di mira gruppi vulnerabili e le tecniche ingannevoli o di i nudging per influenzare il comportamento degli utenti attraverso modelli occulti.
Gli emendamenti nel dettaglio sono i seguenti:
- No alla pubblicità targettizata: le piattaforme online assicurano che rifiutare il consenso non sia per il destinatario più difficile o dispendioso in termini di tempo rispetto a dare il consenso
- Norma anti-discriminazione nella pubblicità: le piattaforme online assicurano che i destinatari dei servizi possano facilmente scegliere con cognizione di causa se dare il proprio consenso al trattamento dei loro dati personali a fini pubblicitari, fornendo loro informazioni rilevanti, tra cui informazioni su come i loro dati saranno monetizzati
- Libertà di espressione e pluralismo dei media: i prestatori di servizi intermediari rispettano la libertà di espressione, la libertà e il pluralismo dei media e gli altri diritti e libertà fondamentali sanciti dalla Carta, nonché le norme applicabili ai media nell’Unione
- Rappresentanza legale collettiva per le piccole o medie imprese: le Pmi potranno chiedere al coordinatore dei servizi digitali dello Stato membro in cui l’impresa intende designare il rappresentante legale di fruire di una rappresentanza collettiva
Gli utenti potranno, inoltre, segnalare i contenuti illegali, con l’obbligo della piattaforma di notificare loro eventuali decisioni intraprese e sarà istituito un sistema di “segnalatori di fiducia” per entità con competenze speciali in un’area particolare.