Amazon va incontro ai propri dipendenti con la decisione di mettere in atto un aumento dei salari: si prevede non solo un aumento della retribuzione di ingresso dei lavoratori della logistica (+8% a partire da ottobre 2022), ma anche un raddoppio del salario massimo di base di tutti i dipendenti (da 160.000 a 350.000 dollari).
Il colosso dell’e-commerce progetta anche misure di welfare aziendale e la possibilità di seguire un innovativo programma Career Choice (che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo) per chi volesse specializzarsi in un ambito preciso, per un importo fino a 8.000 euro in quattro anni.
Cambiamenti che si pongono come una risposta alle lamentele dei dipendenti dell’impresa per quella che considerano una retribuzione inferiore al mercato: secondo diversi sondaggi interni la retribuzione di base è una delle ragioni principali per cui i dipendenti decidono di lasciare l’azienda.
Amazon riconosce che la concorrenza sulle politiche del lavoro si è fatta più intensa, soprattutto con la pandemia di Covid-19 che ha portato diverse aziende ad offrire modalità di lavoro flessibili e ha offerto ai lavoratori una maggiore leva per richiedere vantaggi e retribuzioni migliori.
Amazon è arrivata in Italia nel 2010 e in poco più di un decennio ha creato 12.500 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato; inoltre, stanno aumentando i siti operativi dell’azienda, disseminati nel nostro Paese: nel 2021 sono diventati operativi i centri di distribuzione di Novara e di Cividate al Piano (Bergamo), a cui si aggiungeranno un centro di smistamento a Spilamberto (Modena) e il primo centro di distribuzione in Abruzzo, la cui apertura creerà mille nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’apertura.
L’azienda ha anche aperto a Torino un nuovo centro di sviluppo per la ricerca sul riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio naturale che supporterà la tecnologia utilizzata per l’assistente vocale Alexa.