Dai dati dell’Osservatorio Indifesa 2020 di Terre des hommes e Scuolazoo emerge che il 61% dei giovani afferma di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo, e il 68% di esserne stato testimone, considerati dopo droghe e violenze sessuali le minacce più temute dai ragazzi: 6 adolescenti su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online.
Il bullismo, online e offline, continua a colpire tante ragazze e ragazzi: solo nell’ultimo trimestre dell’anno scolastico appena concluso, il 13% degli adolescenti dice di aver subito vessazioni occasionali e il 7% addirittura sistematiche.
I più vessati dalle diverse forme di bullismo sono prevalentemente gli adolescenti della fascia d’età tra gli 11 e i 16 anni, le ragazze e chi si considera “non binario”. Sotto ogni punto di vista: addirittura 4 su 10 sono stati vittime di bullismo proprio per il loro orientamento sessuale, oltre un terzo (35%) è stato come minimo preso in giro per l’aspetto fisico.
Oggi, se veramente si vuole mettere all’angolo una persona, la forma più forte di umiliazione è nella rete. Ed è lì che il bullismo porta a esiti più tragici, molto più di quando non esisteva la messaggistica. Non serve nemmeno che sia una cosa reiterata, spesso basta un video, ma con duemila visualizzazioni e commenti di offesa, per generare uno shock emotivo che si pensa insuperabile.
Dai dati emerge che l’8,4% di studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado ha subito episodi di cyberbullismo (l’1% in modo sistematico) e il 7% ha preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo. La metà dei ragazzi vittime è anche autore di quei comportamenti, perché nella rete diversamente da quel che accade nella realtà, tutti possono esser bulli: è estremamente facile.
L’incubo maggiore per le ragazze è il Revenge porn (52,16%). Nell’anno del Covid-19 il 93% degli adolescenti ha affermato di sentirsi solo, con un aumento del 10% rispetto al 2019.