Negli ultimi anni l’UE ha dovuto cambiare le proprie norme per riuscire a tutelare sia i consumatori che le aziende dai rivenditori non autorizzati sui marketplace.
Sfortunatamente esiste un nuovo mercato, la vendita online di prodotti di aziende note da parte di venditori non autorizzati, i quali offrono prodotti a prezzi aggressivi e accessibili o oggetti fuori produzione da anni.
Questi reseller illegali inoltre sfruttano gli algoritmi per trovare il posizionamento più alto possibile nelle ricerche arrivando addirittura ad essere trovati prima dei venditori autorizzati.
Tutto ciò porta le aziende a subire delle serie ripercussioni economiche e di reputazione. Vi è un possibile danno all’immagine e una perdita di credibilità nei confronti dei clienti.
Questi rivenditori vendono anche prodotti con fini specifici, originalmente indirizzati a persone qualificate che sanno come usare il prodotto, a persone che non hanno idea il know-how di come utilizzarlo e rischiano di rimanere ferite. Una delle possibili conseguenze di tutto ciò è di intentare cause legali nei confronti delle aziende, che però sono innocenti.
L’UE quindi ha sviluppato un nuovo quadro normativo che protegge sia il libero mercato e le piattaforme di marketplace, che la reputazione e i marchi delle aziende.
Un’azienda non può impedire che il proprio prodotto venga rivenduto dopo che questo è stato messo in commercio. Per questo il Digital Service Act dell’UE introduce meccanismi di segnalazione più efficienti e dà come compito alle società titolari di marketplace di garantire che le proprie piattaforme non diventino veicolo di condotte illegittime.
S.P.
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