Il social network “Weibo”, l’equivalente cinese di Twitter che ha oltre 570 milioni di utenti attivi mensili, ha annunciato che quando gli utenti posteranno i loro commenti verranno pubblicati anche gli indirizzi IP sulle pagine degli account per combattere la disinformazione e in generale i comportamenti scorretti online.
La notizia, pubblicata sull’account ufficiale di Weibo, ha raccolto oltre 200 milioni di visualizzazioni ed è stata ampiamente discussa, con alcuni utenti sconvolti dalla percepita riduzione della loro privacy online; altri, invece, hanno affermato di essere favorevoli alle misure, alla luce della disinformazione relativa al Covid.
Per gli utenti in Cina la piattaforma mostrerà la provincia o il comune da cui stanno postando. Per coloro che utilizzano Weibo all’estero verrà invece visualizzato il paese degli indirizzi IP degli utenti.
La pubblicazione dell’indirizzo IP degli utenti non consente a Weibo di ottenere dati di cui non sia già in possesso, si tratta di una soluzione che punta a rimodellare l’esperienza dell’utente. Il fatto di rendere l’indirizzo IP pubblico è una mossa che agisce sul piano psicologico, creando una pressione diversa sull’utente per farlo sentire più esposto mentre si esprime online, mostrandogli la fragilità del suo anonimato.
Le nuove impostazioni sono progettate per “ridurre comportamenti scorretti come impersonare parti coinvolte in problemi di argomenti caldi, disinformazione dannosa e scraping del traffico, e per garantire l’autenticità e la trasparenza del contenuto diffuso” – si legge in un avviso – “Weibo si è sempre impegnata a mantenere un’atmosfera di discussione sana e ordinata e a proteggere i diritti e gli interessi degli utenti per ottenere rapidamente informazioni reali ed efficaci”.
Gli effetti delle nuove regole sono già visibili sotto lo stesso avviso, poiché migliaia di commenti degli utenti portano tutti un’etichetta aggiuntiva che indica la provincia o il comune dell’indirizzo IP dell’utente, che secondo la normativa europea è considerato un dato personale.
La Cina da sempre controlla strettamente il suo cyberspazio e nell’ultimo anno ha intensificato i propri sforzi per “ripulire” Internet.
Per questo motivo, i social media cinesi che non riescono a censurare i contenuti critici devono affrontare sanzioni finanziarie e sospensioni temporanee del servizio ai sensi della legge vigente. Weibo, che nell’ultimo anno ha ricevuto diverse sanzioni dall’autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese, pubblica spesso avvisi sui suoi sforzi per combattere i comportamenti scorretti online, inclusa la pubblicazione dei nomi degli account puniti. Tuttavia, non ha affrontato pubblicamente casi di account sospesi o banditi per aver semplicemente espresso opinioni dissenzienti, come sostenere l’Ucraina o criticare la Russia per la guerra in corso.