Sulla Gazzetta Ufficiale del 12 aprile 2022 è stato pubblicato il Decreto 17 febbraio 2022, n. 27 del Ministero della Giustizia recante “Regolamento in materia di disciplina dell’elenco pubblico delle organizzazioni e associazioni di cui agli articoli 840-bis del codice di procedura civile e 196-ter delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile, come introdotti dalla legge 12 aprile 2019, n. 31, recante disposizioni in materia di azione di classe”, in vigore dal 27 aprile.
Il nuovo regolamento disciplina l’istituzione dell’elenco delle organizzazioni e associazioni legittimate a proporre class action (art. 840-bis c.p.c.) e azioni inibitorie collettive (art. 840-sexiesdecies c.p.c.).
Il provvedimento detta i requisiti e le modalità per l’iscrizione, i criteri per la sospensione e la cancellazione, le modalità di aggiornamento e il contributo dovuto ai fini dell’iscrizione e del mantenimento della medesima (200 euro per il contributo di iscrizione e 100 euro quello per il mantenimento.
Questo elenco viene istituito presso il Ministero e viene pubblicato sul sito istituzionale del ministero e contiene i dati identificativi dell’associazione o organizzazione e dei soggetti che ne hanno la rappresentanza e l’eventuale cancellazione o sospensione, senza riferimento alle motivazioni che le hanno determinate.
Per iscriversi all’elenco le organizzazioni e associazioni devono possedere requisiti specifici:
- essere state costituite almeno due anni prima della presentazione della domanda di iscrizione all’elenco;
- avere sede nella Repubblica italiana o in uno degli Stati membri dell’UE;
- avere come obiettivo statutario, anche non esclusivo, la tutela di diritti individuali omogenei, senza scopo di lucro;
- avere un ordinamento a base democratica, con convocazione degli iscritti con cadenza almeno annuale;
- svolgere in modo continuativo, adeguato e stabile le attività statutarie
- operare la raccolta delle fonti di finanziamento;
- prevedere requisiti di onorabilità degli associati, amministratori o rappresentanti;
- prevedere a livello statutario la trasparenza amministrativa e contabile, anche mediante la pubblicazione annuale del bilancio e la revisione del medesimo ad opera di soggetti terzi.
Le class action permettono ai consumatori che hanno subito danni derivanti da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, di unire le forze per ottenere il risarcimento. E in base alla normativa italiana le class action non riguardano interessi collettivi, ma diritti individuali omogenei.
La class action può essere condotta nei confronti di aziende o enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità e si presenta al tribunale delle imprese. Sul portale dei servizi telematici (PST) del Ministero della Giustizia è possibile consultare le azioni collettivi già iscritte e depositare le domande di adesione.