La battuta d’arresto è dovuta soprattutto alla frenata dei lavoratori autonomi, che in un solo mese diminuiscono di 17mila unità, ma nonostante questo il quadro resta comunque positivo: rispetto ad aprile 2021 si rilevano 670mila occupati in più.
Un tale incremento, però, è dovuto per il 98,4% ai contratti a termine e ai lavoratori dipendenti, che da due mesi sono sopra i 18 milioni, il dato più alto dal 2004, anno di inizio della serie storica attuale.
Il lavoro indipendente, invece, nel mese di aprile ha registrato una flessione congiunturale più intensa della media, che riduce anche l’aumento medio rispetto all’anno precedente (che è solo del +0,2%). Gli occupati indipendenti rimangono ancora, purtroppo, sotto la soglia dei 5milioni di unità.
Lo scenario del lavoro, appare complessivamente positivo, ma non privo di incertezze. Le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno infatti avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori e hanno rallentato una ripresa che avrebbe dovuto (e potuto) essere più sostenuta.
È necessario fare il possibile per fermare l’inflazione: la notizia dell’accordo sul tetto del gas raggiunto in sede europea è positiva, ma ora occorre concretizzare i già annunciati sostegni alle famiglie e alle imprese.