Il Consiglio d’Europa, attualmente guidato dall’Italia, ha adottato una raccomandazione che chiede ai 46 Stati membri di favorire e sostenere il giornalismo di qualità, definito come quel giornalismo che si impegna a cercare la verità, che garantisce l’accuratezza e l’imparzialità delle informazioni e che è indipendente, trasparente e umano, con una forte consapevolezza della sua responsabilità nel promuovere tutti i settori della società.
“Questo giornalismo deve essere considerato un bene pubblico” perché “è un elemento essenziale per mantenere la democrazia ‘in buona salute’ e assicurare un contesto favorevole alla libertà d’espressione, che gli Stati hanno l’obbligo di garantire con leggi e misure”, evidenzia il Consiglio.
Oggi, il giornalismo di qualità si trova a dover competere con altre forme di produzione dei contenuti, che non sono tenute al rispetto dello stesso quadro legislativo ed etico; è quindi necessario riequilibrare le relazioni tra gli operatori di Internet e i media tradizionali, anche per garantire una giusta ripartizione dei guadagni e della pubblicità.
A questo scopo, il Consiglio d’Europa chiede a Strasburgo di introdurre regimi fiscali privilegiati e incentivi per l’assunzione dei giornalisti, per garantire al giornalismo di qualità risorse economiche sufficienti per affrontare le sfide poste dall’informazione digitale.