A due anni dall’ultimo appuntamento a Madrid, la tanto attesa COP26 – la ventiseiesima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite – si è tenuta a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021. In quest’occasione i rappresentanti di 197 Paesi hanno intavolato negoziazioni e discussioni allo scopo di alzare nettamente l’asticella della lotta al cambiamento climatico e porre in essere quelle misure e quei sistemi di controllo in grado, nel medio-lungo periodo, di salvaguardare il Pianeta.
Sono tre i principali risultati positivi emersi:
- innanzitutto, nel summit dei leader all’inizio della COP26 sono stati annunciati diversi impegni e accordi settoriali che coprono il carbone, la deforestazione, e il metano. Se implementati nel modo corretto, questi impegni contribuiranno a raggiungere l’obiettivo di mantenere la temperatura entro +1,5 ° rispetto ai livelli pre-industriali. Questo risultato non era affatto scontato, perché ora i leader dei Paesi sono chiamati ad aggiornare (se non lo hanno ancora fatto) i Piani nazionali per raggiungere questo traguardo, Piani che verranno ridiscussi proprio l’anno prossimo, alla COP27 in Egitto. Inoltre, per la prima volta nella storia degli accordi conclusivi di una Conferenza ONU sul clima, sono stati citati i combustili fossili e la necessità di ridurne l’utilizzo;
- secondo risultato è stato l’accordo per dismettere l’utilizzo del carbone come fonte energetica e per arrestare i sussidi economici e finanziari ai combustibili fossili. Rispetto alla prima bozza dell’accordo, circolata nella prima settimana della Conferenza, che parlava di “eliminare gradualmente l’uso del carbone e i finanziamenti per i combustili fossili”, il compromesso finale, a causa di una fortissima presa di posizione dell’India, ha portato ad una evidente modifica (criticata da molti, compreso il Presidente ): l’”eliminare gradualmente” è stato sostituito dalla locuzione “ridurre gradualmente”.
- l’ultimo traguardo ha toccato gli NDC ( Nationally Determined Contributions): si tratta delle promesse che sono state avanzate dai governi di tutto il mondo in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. In quest’ambito è stata rafforzata l’architettura della rendicontazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni nazionali, con un nuovo calendario, nuovi sistemi di trasparenza e tabelle di rendicontazione più efficaci. Il calendario, nello specifico, è finalmente comune a tutti: il prossimo anno, gli Stati che non avranno ancora aggiornato i propri piani nazionali di riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo di mantenere a 1,5 °C l’aumento massimo di temperatura dovranno presentarli alla COP27 d’Egitto. In questo modo tutto il mondo sarà allineato.