Il 9 Marzo dello scorso anno l’Italia intera entrava in turbolento vortice da cui, ancora oggi, fatica ad uscire: l’emergenza epidemiologica causata dal Coronavirus.
Ad un anno di distanza dall’avvento del lockdown, imprenditori e lavoratori autonomi stanno scontando il prezzo della crisi economica e faticano, giorno dopo giorno, ad andare avanti.
Secondo una stima di Confesercenti, imprenditori e professionisti, tenendo conto anche dei ristori che sono stati forniti in aiuto dei cittadini, hanno bruciato quasi 125 milioni di euro di reddito al giorno, facendo verificare quindi un calo complessivo di 45 miliardi di euro.
La presidente dell’associazione, Patrizia De Luise, commenta così lo stato di cose: “Ad un anno esatto dal lockdown l’Italia continua a registrare tristi primati. Anche sul fronte dell’occupazione indipendente: in 12 mesi abbiamo visto sparire 269mila autonomi, record in Europa, licenziati da una crisi che non sembra avere fine. E che certo non è stata compensata dai ristori erogati fino ora, dall’importo medio di poco più di 3mila euro ciascuno”.
La De Luise ha poi aggiunto che “l’annuncio fatto dal ministro Speranza è un’ottima notizia: l’accelerazione del piano vaccinale dovrebbe portare tutti gli italiani ad essere vaccinati entro l’estate. Da lì potremo ritornare alla normalità e questa per le imprese è la cosa più importante”.
“Il governo – conclude la presidente – può e deve imprimere alle politiche di sostegno la svolta che chiediamo da tempo, nel segno dell’equità ma anche evitando dispersione di risorse. L’abbiamo più volte sottolineato: il cashback e la lotteria dello scontrino valgono quasi 5 miliardi. Risorse che potrebbero finanziare una nuova tranche di sostegni per circa 1,5 milioni di imprese”.
La speranza è che con l’aiuto dei vaccini la situazione possa migliorare quanto prima: oltre ai milioni bruciati, infatti, bisogna tener conto delle migliaia di famiglie lasciate a casa dalla pandemia a causa delle innumerevoli attività fallite. Il futuro deve giocarsi sulla basi che oggi vengono poste ed i presupposti attuali non fanno ben sperare.