Anthropic ha ottenuto una vittoria importante in tribunale contro alcune delle maggiori case editrici musicali, tra cui Universal Music Group, Sony e Warner.
Le etichette avevano accusato l’azienda di aver utilizzato i testi di oltre 500 canzoni senza il permesso per addestrare il suo chatbot Claude.
Tuttavia, una giudice federale ha respinto la causa, argomentando che le accuse delle case discografiche erano troppo generiche e prive di prove concrete. Il caso solleva interrogativi legali su come le tecnologie come l’intelligenza artificiale interagiscono con i diritti d’autore, soprattutto per quanto riguarda l’uso di contenuti protetti.
La sentenza non tocca il tema del “fair use”, ma potrebbe segnare un punto di svolta per l’evoluzione delle licenze musicali nell’era digitale.
Questo risultato potrebbe influenzare il futuro delle tecnologie che fanno uso di grandi quantità di dati, aprendo nuove discussioni su come bilanciare l’innovazione con la protezione dei diritti.
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