Secondo l’Autorità per la protezione dei dati personali spagnola, Google ha «ceduto illecitamente dati a terzi» e «ostacolato il diritto all’oblio dei cittadini»; il colosso americano ora deve pagare una multa da 10 milioni di euro.
Il procedimento prende il via in seguito a due denunce, pervenute all’autorità iberica nel periodo tra settembre e ottobre del 2018. In queste Google viene accusato di aver raccolto i dati delle persone che compilavano il modulo online per chiedere la non indicizzazione dei contenuti che li riguardano, inviandoli a un database del progetto Lumen dell’Università di Harvard, attraverso il quale venivano diffusi online. si tratta di un ulteriore trattamento di dati personali, che non veniva menzionato all’interno dell’informativa privacy di Google.
Invece di rispettare la volontà degli utenti che chiedevano che i loro dati cessassero di essere pubblici, Google imponeva una procedura attraverso la quale tali richieste fossero pubblicate rimanendo disponibili su Internet, rendendo di fatto vana la volontà degli interessati di esercitare il diritto all’oblio, in violazione all’art.17 del Gdpr.
Oltre alla maxi sanzione amministrativa, il Garante per la privacy spagnolo ha ordinato alla società americana di modificare tale procedura e di cancellare tutti i dati personali che sono stati oggetto di richieste di esercizio di diritto all’oblio. A Project Lumen è stato quindi invitato a non utilizzare più tali dati personali e a eliminarli dai propri archivi.