A fianco delle donne, con iniziative per un’occupazione stabile e di qualità e misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tra queste anche la possibilità di finanziare progetti pilota per servizi aziendali e interaziendali di lavanderia, stireria, disbrigo delle pratiche burocratiche, forme di car-pooling e car-sharing. La Regione Emilia-Romagna stanzia 1,9 milioni di euro nel biennio 2021-2022, per sostenere il lavoro femminile e promuovere progetti innovativi per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle donne.
Il bando si muove in due direzioni: da un lato azioni di formazione e consulenza, con l’obiettivo di valorizzare e rafforzare le competenze femminili, in particolare in campo economico-finanziario e nei settori innovativi e ad alta tecnologia, anche con iniziative di coaching da parte delle Università; dall’altro, interventi sul fronte del welfare per un’organizzazione più flessibile del mondo del lavoro. Piani di flessibilità aziendale, dunque, ma anche forme di innovazione organizzativa attraverso la contrattazione territoriale e un’equa ripartizione delle responsabilità di cura, prevedendo inoltre progetti pilota per l’avvio di servizi aziendali e interaziendali.
Un impegno su più fronti dunque da parte della Regione, particolarmente importante dopo una pandemia che ha colpito in modo drammatico proprio il lavoro delle donne, con effetti particolarmente gravi anche in Emilia-Romagna, tra marzo e giugno 2020, quando su oltre 37mila posizioni dipendenti perse, oltre 22mila sono state femminili, pari al 60%.
Destinatari delle risorse, divise in due tranche di 950 mila euro per ciascuna delle due annualità, saranno Enti locali, Associazioni di promozione sociale, Organizzazioni di volontariato e Onlus. I progetti potranno essere presentati in forma singola e associata e il finanziamento regionale potrà arrivare a coprire fino all’80% del costo dell’intervento, che dovrà essere terminato entro il 31 dicembre 2022. Le domande dovranno essere presentate entro il 9 luglio e tra gli elementi premianti nella valutazione delle proposte, le forme di collaborazioni tra soggetti pubblici e privati, quali imprese, sindacati e soggetti del privato sociale in una logica di rete.
A tal proposito, l’Assessora alle Pari opportunità dell’Emilia-Romagna, Barbara Lori, ha affermato: “Le donne hanno molto sofferto la crisi sociale ed economia innescata dal Coronavirus, e questo vale anche per una regione come la nostra da sempre all’avanguardia sia per tassi di occupazione femminile, sia sul fronte del welfare. Con questo provvedimento vogliamo dunque rafforzare il nostro impegno per aiutare le donne a migliorare la loro condizione di lavoro o ad avere la formazione ed il supporto per avviare nuove attività attraverso progetti con enti locali e associazioni. Potendo allo stesso tempo contare su una rete di servizi in grado di garantire un’effettiva conciliazione dei tempi di cura e di lavoro: due aspetti strettamente collegati tra loro. Una scelta coerente con gli impegni assunti da questa Regione con il Patto per il lavoro e il clima, ma anche con gli obiettivi alla base del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per costruire insieme un Paese più inclusivo, equo e competitivo”.