Il tema delle Fake News è entrato ormai a pieno titolo nel dibattito politico ed economico e la lotta alla diffusione delle notizie false in Rete sembra essere diventata una priorità per gli Over The Top.
A lungo dibattuti anche in ambito accademico, i rischi delle Fake News per la democrazia sono evidenti e necessitano di un maggiore controllo. Dopo diversi scandali e in vista delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020, a rendersene conto è il patron di Facebook Mark Zuckerberg: la promessa del social blu è di aumentare la trasparenza adottando delle misure preventive come, ad esempio, la pubblicazione dei gestori delle pagine Facebook. I contenuti fact-checker, inoltre, saranno etichettati in maniera chiara e trasparente e le pubblicità pagate che chiedono ai cittadini americani di non votare saranno vietate.
Il CEO di Facebook, inoltre, ha parlato dell’introduzione di un processo di tracking della spesa dei candidati presidenziali, così da rendere pubblici i costi della politica sul social: il database, già lanciato nel 2018, aveva riscosso molte critiche perché non forniva informazioni sul target raggiunto dalle pubblicità.
Le nuove politiche di Facebook, quindi, remeranno contro le community che promuovo la diffusione delle notizie false e, tramite la newsroom, il social informa che “se pagine, domini o gruppi condivideranno informazioni errate, continueremo a ridurre la loro distribuzione e imporremo restrizioni sulla capacità della pagina di fare pubblicità e monetizzare”. La stessa politica sarà adottata anche su Instagram: nel momento in cui un utente vorrà condividere un contenuto, un pop-up lo informerà della falsità della notizia.
“Dal prossimo mese – ha annunciato Zuckerberg – i contenuti su Facebook e Instagram che sono valutati come falsi o parzialmente falsi dal fact-checking di terze parti, inizieranno ad essere etichettati in modo più evidente in modo che le persone possano decidere meglio cosa leggere, di chi fidarsi e cosa condividere”.
Zuckerberg, infine, ha annunciato un investimento di circa 2 milioni di dollari per promuovere sia l’alfabetizzazione mediatica sia le iniziative di formazione in tema di lettura e condivisione delle notizie.
Insomma, con il lancio del programma “Helping to Protect the 2020 US Elections”, il social blu sembra proprio si sia messo d’impegno per recuperare la credibilità perduta.