La pubblicazione e diffusione di notizie false è diventata in questi anni un fenomeno molto frequente, ma le fake news sono sempre esistite. Si deve alla Finlandia il primato di aver compreso l’importanza del sapersi approcciare alle notizie che venivano pubblicate sui giornali o trasmesse in radio. Già nel dopoguerra, intorno al 1950, quando ancora la televisione e internet non esistevano, la Finlandia aveva un programma di educazione ai media nelle scuole per contrastare la disinformazione.
Con lo sviluppo del digitale e la nascita dei social network, l’obiettivo si è progressivamente spostato sull’educazione dei cittadini a ciò che possono vedere e leggere su internet.
Nel 2002 il ministero dell’ Educazione di Helsinki ha promosso lezioni di media literacy e cybersecurity. Laura Mäkelä, consulente del ministero per l’Istruzione e la Cultura finlandese, ha spiegato durante il Programma Erasmus+ (dal titolo “Stop Fake News, come riconoscere le notizie vere da quelle false”, svolto ad Helsinki e organizzato a settembre 2022 dall’Ordine dei giornalisti della Liguria), come nel piano dell’istruzione di base sono comprese anche aree di competenza trasversali chiamate “multialfabetizzazione e tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Questo spiega perché i dati di Reuters attestano che ben il 70% della popolazione finlandese ha fiducia nel giornalismo (mentre in Italia solo il 35%). Il principale servizio di fact-checking e digital information literacy finlandese è Faktabaari, attivo dal 2014. Ma ci sono anche altre associazioni, come Mediapooli e Kavi, la tv nazionale Yle Tv e il quotidiano Helsingin Sanomat, che promuovono iniziative e corsi per favorire l’alfabetizzazione informativa e insegnare a tutti i cittadini come riconoscere le notizie false.
Dunque la Finlandia avrebbe molto da insegnare agli altri stati europei sulla lotta contro le fake news. Oggi la lotta sussiste soprattutto per contrastare la disinformazione che proviene dalla Russia e dai social media. “Fra le misure recenti c’è il nuovo programma di sviluppo dell’alfabetizzazione (2020-2022) nell’ambito dello sviluppo del diritto all’apprendimento per sostenere l’insegnamento dell’alfabetizzazione mediatica, delle competenze Ict e delle capacità di programmazione”, ha inoltre dichiarato Laura Mäkelä.