Illustrati i risultati del progetto Industry Platform 4 Fvg Trieste (IP4Fvg) che ha dimostrato l’efficacia dell’azione della Regione Friuli Venezia Giulia nel costruire una rete sul territorio in grado di consentire alle imprese di innovarsi attraverso la digitalizzazione, in un momento storico nel quale la ripartenza post-Covid può avvalersi di ingenti finanziamenti, tra i quali quelli dell’Unione europea.
Nell’ottica del momento che stiamo attraversando improntato al rilancio economico, l’innovazione tecnologica delle imprese diventa un fattore altamente strategico, se non addirittura determinante. Per tale ragione la partnership pubblico-privata IP4Fvg rappresenta una pratica virtuosa, attraverso la quale alle aziende regionali viene data l’opportunità, senza costi, di poter fare un salto in avanti sul piano della digitalizzazione in una dinamica formativa capace di modellarsi alle esigenze delle imprese stesse.
Relativamente al bilancio di questi primi due anni di IP4Fvg, come hanno spiegato i vertici della cabina di regia del progetto, sono stati 2,8 i milioni di euro investiti sul territorio in tecnologie, attività e personale, 29 i partner pubblici e privati attivi nella rete regionale, 42 gli esperti dedicati alle attività di supporto alle aziende, 1.273 le imprese e i professionisti coinvolti nella community e 33 progetti di formazione attuati in azienda. Oltre alla Regione e i Ministeri dell’Università e dello Sviluppo economico, l’attività dei quattro laboratori (Trieste, Udine, Amaro e San Vito al Tagliamento) ha visto la partnership, tra gli altri, di Area Science park, Confindustria (Alto Adriatico e Udine), Friuli innovazione, Polo tecnologico di Pordenone e Carnia Industrial park.
Il progetto dei quattro laboratori tecnologici regionali, realizzati dal progetto Industry Platform 4 Fvg, rientra in una visione strategica dell’Amministrazione regionale che ha trovato attuazione nella riforma della composizione dei parchi tecnologici, nella scrittura della strategia di specializzazione intelligente, nella nuova programmazione economica del Fondo sociale europeo e nella redazione del Piano nazionale di resistenza e resilienza. L’obiettivo finale è quello di rendere competitivo il tessuto sociale ed economico del territorio, facendo dialogare attorno allo stesso tavolo le imprese, le istituzioni scientifiche e i territori del Friuli Venezia Giulia.
“Questo dialogo può contribuire in maniera determinante a un’accelerazione della fase di crescita, in una regione che, indicatori alla mano, sul piano della produttività ha saputo resistere in maniera importante alla crisi, così come le attuali previsioni prefigurano degli scenari assolutamente positivi. Dopo decenni che si è lavorato sulla duplicazione delle strutture replicando quello che già c’era, adesso siamo arrivati invece alla specializzazione degli spazi, auspicando che questa sia la strada giusta per accompagnare le imprese nel loro percorso di modernità e di digitalizzazione” – ha affermato l’assessore alla Formazione, Istruzione e ricerca della Regione Friuli, Alessia Rosolen.