“Continuiamo a sostenere con convinzione l’artigianato che resta uno dei più importanti comparti economici del Friuli Venezia Giulia con il 31 per cento sul totale delle imprese complessivamente presenti in Regione e oltre 66mila addetti. Con il Programma annuale di settore 2022, dotato di 300mila euro, vogliamo favorire l’avvio di nuove aziende artigiane, realizzare iniziative di orientamento e di assistenza per incrementare la loro capacità competitiva e accompagnare, attraverso il progetto ‘incubatore d’impresa’, queste realtà nel primo biennio di vita che rappresenta sempre la fase in cui è maggiore il rischio di cessazione anticipata”.
Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, commentando la recente approvazione da parte della Giunta Fedriga del Programma annuale di settore per l’anno 2022 proposto dalla Commissione regionale per l’artigianato.
“Questo comparto ha subito pesantemente le conseguenze della pandemia – spiega Bini – con un decremento complessivo del numero delle imprese”.”Pur in questo quadro di difficoltà, il Friuli Venezia Giulia – sottolinea l’assessore – nell’ultimo periodo ha comunque fatto registrare perdite più contenute della media nazionale, piazzandosi al 6. posto fra le regioni italiane”.
“Se poi andiamo ad analizzare l’incidenza sociale di questo comparto, il confronto con le altre Regioni italiane vede il Friuli Venezia Giulia in undicesima posizione con 2,29 imprese artigiane su 100 residenti, un dato – precisa Bini – superiore alla media nazionale (2,17)”.
Per quanto riguarda l’occupazione, al 30 settembre 2021, risultano impiegati in Friuli Venezia Giulia 66.241 addetti, di cui 34.315 dipendenti a libro paga (operai, impiegati e apprendisti) e 31.926 indipendenti (titolari, soci e collaboratori.
Come precisato dalla delibera di Giunta, entro 15 giorni, gli uffici competenti della Regione dovranno trasmettere il Programma approvato al Centro di assistenza tecnica per le imprese artigiane (Cata).