Avviato quest’anno in forma sperimentale, il Servizio Civile Digitale nasce come aiuto ai cittadini che hanno bisogno di supporto e formazione nell’utilizzo delle tecnologie digitali. I ministeri per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, e delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, hanno pubblicato l’avviso che permette agli Enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale di candidare i propri programmi di formazione tecnologica, rivolti a migliaia di cittadini che sono indietro nell’uso del digitale.
Tale servizio, incluso anche nel Pnrr come una delle azioni del Piano Operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali e del programma flagship NextGenerationEU “Reskill and Upskill”, consentirà dunque agli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale di presentare, fino al 29 luglio, programmi di intervento in grado di fornire supporto e formazione digitale ai cittadini. Verranno infatti formati 1000 giovani operatori volontari, i quali opereranno con il ruolo di “facilitatori digitali” nell’ambito dei progetti presentati dagli Enti di Servizio Civile Universale, agendo sul territorio per assistere i cittadini che necessitino di supporto nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Essi contribuiranno così con il loro operato all’accrescimento delle competenze digitali diffuse per favorire l’uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, nonché promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza attiva da parte di tutti.
Le attività che caratterizzano il percorso di rafforzamento delle competenze digitali, in particolare, dovranno riguardare la promozione, lo sviluppo e il potenziamento delle competenze digitali dei cittadini, il rafforzamento del capitale umano del Paese, attraverso la proposta di servizi di “facilitazione digitale” e di percorsi educativi, nonché un sostegno all’inclusione digitale della comunità.
L’iniziativa costituisce una delle azioni per lo sviluppo delle competenze digitali di base, previste dai ministri per le Politiche giovanili e dell’Innovazione tecnologica e della Transizione Digitale, nell’ambito della strategia Italia digitale 2026 e del Servizio Civile Universale. L’obiettivo è quello di far crescere le competenze digitali della popolazione e favorire l’uso dei servizi pubblici online, diffondendo un approccio consapevole dell’attuale realtà digitale. Al termine del servizio, infatti, i cittadini formati tecnologicamente potranno veder riconosciute le competenze digitali acquisite, tramite una specifica certificazione.
A tal proposito, il ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao, ha affermato: “Grazie al Servizio Civile Digitale tanti giovani potranno aiutare le fasce più bisognose della popolazione ad acquisire le ormai imprescindibili competenze necessarie per esercitare una piena cittadinanza digitale. L’obiettivo dell’Italia è colmare il divario di competenze con almeno il 70% di popolazione digitalmente abile entro il 2026. Non possiamo trascurare il capitale umano, abbiamo il dovere di rafforzare e incoraggiare le competenze perché grazie al digitale possiamo costruire una società più moderna e inclusiva”.