Il 2022 è stato un altro anno difficile per la sicurezza informatica in Italia, come confermato dal recente rapporto ‘Threat Intelligence Report’ di Exprivia. Questo studio ha esaminato 118 fonti aperte, tra cui siti web di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media, e ha rivelato un aumento del 50% dei fenomeni legati al cybercrime rispetto all’anno precedente.
In totale, sono stati registrati 2.600 incidenti di cybercrime nel 2022, di cui 1.236 attacchi, 1.261 incidenti e 103 violazioni della privacy. Questo valore è quasi il doppio rispetto al 2021, quando sono stati registrati 1.356 incidenti di cybercrime, e più di quattro volte rispetto al 2020, quando i casi di cybercrime erano solo 605.
Una delle ragioni per questo aumento è l’uso di tecniche sempre più sofisticate da parte degli hacker, che spesso approfittano della poca consapevolezza dei rischi legati alla rete da parte di imprese e cittadini. Inoltre, il lasso di tempo tra l’attacco e l’incidente si è allungato, permettendo agli hacker di agire indisturbati per un periodo di tempo maggiore.
Il report ha anche rilevato che il furto di dati è stato la tipologia di danno più comune, con il 70% dei casi sulla totalità dei fenomeni registrati. Nel 2022, si è aggiunto alla lista dei crimini anche il cyberwarfare, con 157 fenomeni registrati. Inoltre, l’hacktivism, ovvero le attività criminali al fine di promuovere una causa politica o sociale, è aumentato del 139% rispetto all’anno precedente.
Questi dati confermano l’importanza della sicurezza informatica in un mondo sempre più digitale. È necessario che le imprese e i cittadini siano più consapevoli dei rischi e che adottino le misure di sicurezza adeguate a proteggere le loro informazioni personali e aziendali. Allo stesso tempo le autorità devono fare di più per prevenire e perseguire i reati informatici, anche in collaborazione con altre nazioni, per garantire la sicurezza informatica a livello globale.
(S.F.)