Google ha recentemente annunciato una partnership con l’Environmental Defense Fund (EDF), una delle organizzazioni no-profit americane in prima linea per la difesa dell’ambiente, al fine di sviluppare un satellite che monitori e misuri le emissioni di metano in tutto il mondo. I dati raccolti saranno reperibili su una piattaforma online di Google.
Il satellite, denominato MethaneSat, è stato lanciato utilizzando un razzo SpaceX Falcon 9. Una volta in orbita, MethaneSat effettuerà 15 giri intorno alla Terra ogni giorno, operando a un’altitudine superiore ai 500 chilometri. Grazie all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle immagini satellitari, MethaneSat riuscirà a garantire una precisione senza precedenti nel rilevare le emissioni di metano provenienti dalle diverse regioni del pianeta. Visto che il metano è incolore, il satellite si servirà di telecamere a infrarossi per individuarlo.
Il metano è considerato uno dei gas serra più potenti, con un potenziale di riscaldamento oltre 80 volte superiore a quello dell’anidride carbonica nei primi 20 anni dopo il suo rilascio nell’atmosfera. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIEA) si deve al metano il 30% dell’aumento della temperatura media terrestre rispetto all’epoca preindustriale. Circa tre quinti delle emissioni mondiali di metano sono dovuti ad attività umane come l’estrazione dei combustibili fossili.
Il carattere innovativo di MethaneSat nell’ambito del monitoraggio climatico spaziale sta nel fatto che questo strumento riesce ad individuare anche le più piccole fonti di emissioni di metano che altri satelliti non sono in grado di rilevare. Questo progetto è stato sviluppato da tempo dall’EDF e dal suo braccio europeo Edfe, insieme ad altri importanti partner. Flavia Sollazzo, direttore senior dell’Eu Transition Energy di Edfe, ha sottolineato l’importanza di MethaneSat nel migliorare la trasparenza delle emissioni e nell’assicurare che coloro che contribuiscono alle emissioni di metano nell’atmosfera siano chiamati a risponderne.
A.L.R