Il 20 marzo 2025, il Senato italiano ha approvato il Disegno di Legge n. 1146 sull’intelligenza artificiale (IA), segnando un passo significativo nella regolamentazione di questa tecnologia emergente. Il provvedimento, promosso dal governo Meloni e firmato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, è composto da 28 articoli suddivisi in sei capi e ora passa all’esame della Camera dei Deputati.
Il disegno di legge stabilisce principi fondamentali per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione dell’IA, enfatizzando un approccio antropocentrico che garantisce l’uso corretto, trasparente e responsabile di tali sistemi. Tra i settori interessati vi sono la sanità, l’occupazione, la pubblica amministrazione, la giustizia, la sicurezza nazionale e i media.
In ambito lavorativo, il disegno di legge prevede la creazione di un Osservatorio ministeriale sull’intelligenza artificiale per monitorare l’adozione dell’IA e prevenire rischi per i lavoratori. È vietato delegare alle macchine la valutazione delle performance dei dipendenti senza possibilità di contestazione.
Per quanto riguarda la sicurezza e la difesa nazionale, il testo prevede che l’archiviazione e l’elaborazione dei dati critici avvengano su server situati nel territorio nazionale, garantendo così maggiore protezione delle informazioni sensibili.
Inoltre, il disegno di legge autorizza investimenti fino a 1 miliardo di euro per le imprese operanti nei settori dell’IA, della cybersicurezza e del calcolo quantistico, utilizzando risorse del Fondo di sostegno al venture capital. Introduce anche l’obbligo di rendere chiaramente riconoscibili i contenuti generati o alterati dall’IA, tramite segni identificativi visibili o annunci audio per i contenuti sonori, con l’acronimo “IA”.
Questo disegno di legge rappresenta un tentativo dell’Italia di posizionarsi all’avanguardia nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, bilanciando l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
F.C.
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