Dopo l’approvazione della Camera di un mese fa, anche il Senato, con 80 voti favorevoli, 3 contrari e 57 astensioni, ha dato il via libera al provvedimento e ora il testo diventa legge.
La norma mira ad aumentare la sicurezza informatica per difendersi dai cyber attacchi e introduce sanzioni più pesanti per i reati online, in particolare per le truffe. Il provvedimento, composto da 24 articoli, introduce anche l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di segnalare, entro 24 ore, all’Agenzia per la cybersicurezza gli attacchi informatici e di nominare un referente per la sicurezza.
Non è passata la proposta di Italia Viva di istituire un’Agenzia contro la disinformazione. È stato invece accolto un ordine del giorno che impegna il governo a specificare che le pubbliche amministrazioni centrali coinvolgano il responsabile per la transizione digitale e il responsabile della protezione dei dati nel piano di cybersicurezza.
Su iniziativa di Fratelli d’Italia, è stato aggiunto il reato di truffa online con aggravanti per chi commette reati usando siti e piattaforme web, e la confisca obbligatoria degli strumenti informatici.
Il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, che ha la delega alla sicurezza della Repubblica, ha espresso soddisfazione: “Da oggi l’intero sistema della sicurezza nazionale, e in particolare quello cyber, che è diventato il fronte principale di attacchi da parte di soggetti statuali ostili, viene finalmente dotato di strumenti operativi più adeguati a respingerli”.
Cambia anche la composizione del Comitato Interministeriale per la Sicurezza, che da ora include il ministro dell’Agricoltura, il ministro delle Infrastrutture e il ministro dell’Università. Le norme diventano più rigorose per ex direttori, vice e capi reparto di Dis, Aisi e Aise, i principali organi di intelligence in Italia: salvo autorizzazione della Presidenza del Consiglio, nei tre anni successivi alla fine dell’incarico non potranno lavorare per soggetti esteri o privati italiani nei settori della difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni. Tuttavia, le opposizioni denunciano unanimemente la mancanza di investimenti per queste novità.
L’articolo 16, modificato nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati, interviene sul Codice Penale in materia di prevenzione e contrasto dei reati informatici. L’articolo 17 reca modifiche al Codice di Procedura Penale finalizzate a recepire gli interventi in materia di prevenzione e contrasto dei reati informatici introdotti dall’articolo 16. Per questi reati si prevedono: l’attribuzione della competenza sulle indagini alla procura distrettuale; la deroga al regime ordinario per la proroga delle indagini preliminari; termini di durata massima delle indagini preliminari pari a 2 anni.
LG