Il turismo gioca un ruolo cruciale nell’economia dell’UE, corrispondendo al 10% del Pil, con un impatto notevole anche sull’occupazione e sullo sviluppo sociale, in Italia questa cifra sfiora il 13%. Vista la sua rilevanza, il turismo sarà costantemente oggetto di investimenti soprattutto in merito alla digitalizzazione dei servizi, aspetto in cui il nostro Paese è al di sotto delle medie europee. Inoltre, non va dimenticata l’IA che, grazie ai suoi efficienti meccanismi, è capace perfino di pianificare una vacanza. In questa prospettiva, gli USA vantano quasi due utenti su tre che sfruttano questo ramo dell’IA, piazzandosi al primo posto in questa speciale classifica. Tuttavia, nelle successive quattro posizioni, gli stati europei sono assenti ed ecco perché occorre intervenire.
Secondo la ricerca dell’Eurispes, nel contesto attuale, i fruitori sono attratti maggiormente dai portali dinamici che consentono di vivere un’esperienza unica in base a quello che le persone desiderano. Così, emergeranno nuove mete agli occhi dei turisti che, partendo dall’offerta della realtà virtuale, saranno propensi a visitarle in carne ed ossa.
Ogni movimento in questo percorso condurrà alla creazione di una “Smart Tourist Destination”: una funzione che bilancerà sia le volontà dei turisti, sia i bisogni dei nativi in modo tale da evitare situazioni insostenibili, come l’overtourism.
Infine, fatte queste premesse, è lecito interrogarsi sulle misure in cui l’IA possa rimpiazzare le figure fisiche operanti in questo ambito poiché l’impiego frequente delle tecnologie potrebbe avere conseguenze sulle entrate fiscali. Ne è un esempio la “Robot Tax”, ovvero la tassazione sul compenso virtuale riservata ai robot come sostitutivi delle persone. Tuttavia, è provato che, finora, le tecnologie hanno aumentato i posti di lavoro e tutti i provvedimenti in materia sono incentrati sulla spartizione equa dei vantaggi informatici.
M.P.