L’accordo di partnership siglato tra Cdp Venture capital Sgr ed il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), mira a realizzare una serie di investimenti fino a 260 milioni euro, con lo scopo di accelerare l’accesso al mercato di progetti ad alto contenuto tecnologico. L’accordo è stato firmato dall’amministratore delegato e direttore generale del Cdp Venuture capital, Enrico Resmini e dall’amministratore delegato del Fei, Alain Godard, con la presenza dell’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco.
Il Italia esiste un divario fra l’alta qualità della produzione scientifica e le limitate possibilità per le innovazioni di accedere al mercato. Ed il fondo si occuperà di questa problematica, in continuità con l’operato di ItaTech, la piattaforma di investimento lanciata da Cpd e Fei nel dicembre del 2016 per il potenziamento tecnologico.
I fondi serviranno per favorire la nascita di nuove startup deep tech: organizzazioni o aziende che utilizzano tecnologie basate su concrete innovazioni ingegneristiche o progressi e scoperte scientifiche, concepiti nei lavoratori delle università e dei centri di ricerca. Grazie a questo nuovo accordo, il Fondo di technology transfer di Cdp Venture capital Sgr destinerà fino a 130 milioni di euro della propria dotazione complessiva di 275 milioni al co-investimento con Fei, che si impegna ad intervenire pariteticamente portando il valore della partnership fino a 260 milioni di euro.
L’amministratore delegato di Fei, Alain Godard ha spiegato: “Grazie a questa rinnovata partnership fra il Fei e Cdp supporteremo gli attori chiave dell’ecosistema dell’innovazione italiano con l’obbiettivo di accelerare la commercializzazione della proprietà intellettuale ad elevato contenuto tecnologico. In Italia notiamo un gap notevole fra l’elevata qualità della produzione accademica delle università e dei centri di ricerca italiani in settori tecnologici e gli investimenti da parte di fondi. Questo accordo mira a colmare questo squilibrio finanziando fondi di investimento nel settore del technology transfer italiano”.