Il resoconto annuale dell’Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell’Italia ha utilizzato un nuovo strumento per monitorare il livello di digitalizzazione del Paese ed ha individuato tre principi cardine: etica, sostenibilità e inclusione. Nello specifico, lo strumento si chiama “Tableau de Bord della Transizione Digitale” ed analizza le molteplici sfaccettature dei processi di trasformazione e transizione tecnologica.
L’analisi condotta quest’anno restituisce un quadro affidabile dell’effettivo stato delle cose: da una parte sottolinea come sia avvenuta un’accelerazione nel progresso del nostro Paese, mentre dall’altra evidenzia gli ambiti che fungono ancora da freno. L’Italia è uno dei fanalini di coda nella corsa alla trasformazione digitale in Europa e sono ancora numerosi gli indicatori che confermano tale ritardo, tuttavia l’analisi dell’Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell’Italia propone diversi settori in cui il nostro Paese registra performance significative. Alcuni esempi:
- il valore dell’e-commerce nel nostro Paese è cresciuto del 2,4 volte tra il 2016 e il 2022;
- sono stati investiti 350 milioni di Euro in progetti di formazione e inclusione digitale attraverso il Fondo per la Repubblica Digitale;
- lo sviluppo dello SPID ha portato a circa 35 milioni di Identità Digitali nel 2023, rispetto a meno di 1 milione alla fine del 2016;
- il valore delle transazioni cashless è aumentato di €205 miliardi tra il 2016 e il 2022;
- PagoPA ha visto una crescita significativa con 340 milioni di transazioni dirette alla Pubblica Amministrazione nel 2023;
- il potenziamento della cybersecurity è stato favorito dall’approvazione della Strategia nazionale e dall’allocazione di oltre 620 milioni di Euro nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- il Fascicolo Sanitario Elettronico conta 58 milioni (il 98% della popolazione nazionale) di attivazioni al 2022;
- sono stati investiti 2,1 miliardi di Euro nel Piano Scuola 4.0 per la creazione di 100.000 classi innovative e laboratori per le professioni digitali del futuro;
- la nuova Strategia per la Banda Ultra Larga ha contribuito al potenziamento della connettività.
Il Tableau de Bord della transizione digitale propone un quadro dettagliato sullo sviluppo digitale del sistema italiano e consente di formulare iniziative di policy per guidare l’evoluzione digitale del Paese.
Da un punto di vista metodologico, lo strumento prende in considerazione la misurazione delle variabili di output (ovvero lo stato di digitalizzazione di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione) e le dimensioni di input della digitalizzazione (tra cui troviamo Connettività, Capitale umano, Digital Intensity, Cybersecurity, Sostenibilità, Inclusione sociale, Ecosistemi e digital trust).
Attualmente, il Tableau de Bord analizza il contesto di tutti e 27 i Paesi dell’Unione Europea nel periodo compreso tra il 2016 e il 2022. Analizzando le variabili output relative alla digitalizzazione dei cittadini, l’Italia si situa al di sotto della media dell’Unione Europea, ma rispetto all’edizione precedente del Tableau de Bord ha registrato un miglioramento: la percentuale di cittadini che interagiscono online con la Pubblica Amministrazione è passata dal 36% al 40%. Per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese, l’Italia ha registrato una notevole accelerazione ed oggi è conforme alla media europea. Nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, purtroppo l’Italia presenta ancora un valore inferiore alla media UE. Inoltre, rispetto all’edizione precedente del Tableau de Bord, la posizione dell’Italia è peggiorata e questo fa emergere chiaramente la necessità di aumentare gli investimenti. Esaminando invece le dimensioni input, l’Italia si colloca in una posizione di eccellenza in 8 dei 24 indicatori. Inoltre, l’Italia si distingue positivamente nella connettività, occupando il primo posto nell’Unione Europea sia per la copertura 5G che per il rapporto tra la copertura 5G nelle aree rurali e la copertura totale.
Dall’analisi del Tableau de Bord 2023 della transizione digitale emergono anche criticità, con sfide che si annunciano particolarmente ardue per quanto riguarda il Capitale umano. Ad oggi l’Italia si classifica all’ultimo posto nell’Unione Europea per la quota di laureati in discipline ICT e al penultimo posto per la frequenza di accesso a Internet della popolazione in età lavorativa. Altri ambiti che non possono più essere trascurati sono la sostenibilità e l’inclusione sociale.
In generale, la digitalizzazione del nostro Paese si scontra con problematiche legate a una limitata consapevolezza su questi temi e sulla loro importanza: secondo un sondaggio dell’Eurobarometro, solo il 36% degli italiani ritiene che la digitalizzazione comporterà più vantaggi che svantaggi, mentre il 49% percepisce un effetto “neutro” sulla propria vita e sul proprio lavoro.
M.M.