L’amministrazione digitale e algoritmica è il tema del momento, infatti non si fa altro che parlare della digitalizzazione delle procedure, non senza qualche difficoltà dovuta anche al cambiamento culturale e professionale che richiede l’operare su una piattaforma certificata, segnato dalla novità dell’interoperabilità con le banche dati. Trasformare procedimenti in processi, sostituire documenti cartacei con schede informatiche non è facile e necessariamente richiede una mente disposta a raccogliere le nuove sfide digitali.
Da gennaio 2025 sarà necessario fare i conti con l’obbligo di utilizzare strumenti di gestione informativa digitale (più noti come BIM). La conseguenza è che tutte le amministrazioni, anche di piccole dimensioni, dovranno operare in BIM per determinati importi di lavori, con tutto ciò che questo implica in termini di nuove competenze.
Il futuro dell’amministrazione digitale e algoritmica, senza riforme, appare allora fortemente segnato dall’esternalizzazione: affidare la digitalizzazione pubblica a società private specializzate al cui personale bisognerà assicurare una retribuzione adeguata oltre ovviamente gli utili della società stessa. Le amministrazioni digitali future, in assenza di interventi rinnovatori e forti, saranno inevitabilmente più povere, meno indipendenti e più incompetenti.
A.L