Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha recentemente firmato una legge che vieta l’accesso ai social media ai minori di 14 anni senza il consenso dei genitori, rendendola una delle normative più restrittive degli Stati Uniti sul tema. La legge, che entrerà in vigore da gennaio 2025, richiede alle piattaforme di chiudere gli account utilizzati da minori di 14 anni e permette ai ragazzi di 14 e 15 anni di avere un account solo con il consenso dei genitori.
DeSantis ha motivato questa decisione sottolineando i rischi per la salute mentale dei giovani legati all’uso eccessivo dei social media, mostrando come prova alcuni studi che collegano l’utilizzo delle piattaforme a un rischio più elevato di depressione e problemi mentali, oltre al bullismo online. Inoltre, è emerso come l’uso frequente dei social media può essere associato a cambiamenti nell’amigdala (la zona del cervello che gestisce le emozioni) e nella corteccia prefrontale (importante per il controllo degli impulsi, la moderazione del comportamento sociale).
La legge della Florida è solo un esempio di una crescente preoccupazione degli Stati Uniti per gli effetti negativi dei social media sui giovani. Il Surgeon General degli Stati Uniti ha recentemente pubblicato un rapporto che mette in relazione l’uso eccessivo dei social media con una crisi di salute mentale, evidenziando un aumento dei sintomi di depressione e ansia tra gli adolescenti dal 2012, anno in cui Facebook ha acquisito Instagram. Il rapporto evidenzia anche che la maggior parte degli adolescenti americani utilizza regolarmente i social media, con un terzo di essi che li utilizza quasi costantemente, nonostante molti di loro abbiano meno di 13 anni, età minima richiesta per la creazione di account sulla maggior parte delle piattaforme.
Un portavoce di TikTok ha assicurato che la società sta adottando politiche per proteggere gli adolescenti e che continuerà a lavorare per mantenere la piattaforma sicura, mentre per ora Meta, Snap e X non commentano.
La Florida non è l’unico Stato a prendere misure riguardanti l’uso dei social media da parte dei minori. La lotta contro i social è in corso anche in altre parti d’America. A New York City il sindaco Eric Adams ha fatto causa ai social media, sostenendo che rappresentano “un pericolo per la salute pubblica” e sono dannosi per la “salute mentale”, soprattutto dei giovanissimi.
In Utah, nel marzo 2023, è stata approvata una legge, il Social Media Regulatory Act, che richiede alle piattaforme di verificare l’età degli utenti (sia nuovi che esistenti) e ottenere il consenso da parte dei genitori per i minori di 18 anni. Tuttavia, la pressione delle cause legali delle grandi aziende tecnologiche ha portato lo Stato a riconsiderare queste restrizioni e a fare marcia indietro.
Questi sviluppi riflettono una crescente consapevolezza dei rischi associati all’uso eccessivo dei social media, soprattutto tra i giovani, e un’urgente necessità di adottare misure per proteggere la salute mentale e il benessere dei ragazzi.
LG