Le competenze digitali in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, sono decisamente basse, rimanendo così sempre un passo indietro rispetto agli altri.
A rendere noti questi dati è l’Istat, nell’ambito del monitoraggio del capitale umano realizzato congiuntamente ad altri Istituti europei di statistica. L’Istat documenta da circa 20 anni lo sviluppo della società dell’informazione in Italia per mezzo di due indagini specifiche, una che riguarda le persone, l’altra le imprese. La Commissione europea si serve di questi dati per valutare i progressi degli Stati membri nella digitalizzazione.
I risultati in materia di innovazione dell’Unione europea continuano a migliorare a un ritmo costante, raggiungendo un aumento del 10% dal 2017. Tuttavia l’Italia, pur facendo progressi, ancora non brilla, ponendosi al 21esimo posto e quindi lontanissima dal podio, occupato da Danimarca, Svezia e Finlandia.
Rispetto alle competenze digitali, l’indagine evidenzia tre debolezze strutturali: la bassa densità di popolazione con istruzione di livello universitario, la scarsa presenza di studenti di dottorato stranieri e l’insufficiente possibilità di movimento da lavoro a lavoro nell’ambito Human resources in science and technology.
A.L