La reputazione online (o web reputation) è una vera e propria disciplina, sempre più in cima alla lista delle priorità di ciascuna azienda, con la quale vengono monitorati in modo costante web e social media per cercare e raccogliere riferimenti esterni riguardanti il proprio brand o sito internet.
Recensioni, social media, risultati di ricerca su Google per frasi chiave, articoli pubblicati sulle pagine di giornali online forniscono indicazioni importanti sul modo in cui un brand o un sito vengono visti dal Web e spunti per poterli migliorare.
È fondamentale per un’azienda dunque utilizzare questi strumenti per “anticipare” i futuri consumatori e procedere a tutti gli accorgimenti del caso.
Per un sito web/blog, oltre alla strategia di storytelling, è consigliato ad esempio iniziare con un nome di dominio accattivante, breve e non ambiguo e creare una home page non ricca di informazioni ma piuttosto con un design brillante.
Un’altra attività di estrema importanza è la pronta e disponibile interazione con i consumatori sui social media: quando un cliente contatta l’azienda, si aspetta che questa risponda prontamente e riconoscendo l’esistenza di un eventuale problema segnalato.
La reputazione online coinvolge inoltre anche i temi della sicurezza informatica e del diritto all’oblio, che non può essere esercitato laddove sono riportate notizie veritiere di truffe, inchieste giudiziarie ecc. (non considerate diffamatorie) per salvaguardare il diritto all’informazione.
I dati statistici confermano che più del 60% degli utenti fa molto affidamento sul materiale rintracciato sul Web, il che può portare in casi di cattiva pubblicità ad essere “rimbalzati” durante l’autorizzazione al credito o in fase di colloquio di assunzione.
Dal punto di vista della sicurezza informatica, le aziende devono dotarsi dei sistemi di protezione e di tutela dei dati sensibili contro l’accesso non autorizzato, ma anche di sistemi di sicurezza certificati per la protezione dagli attacchi hacker a scopo ricattatorio.