Ci sono molte buone ragioni per portare l’AI in azienda: è noto infatti che, nelle sue diverse espressioni, la tecnologia che simula l’intelligenza umana per risolvere i problemi sia in grado di automatizzare e semplificare processi noiosi e di ottimizzare numerosi processi, che spaziano da quelli di marketing alla gestione della logistica.
Gli ultimi anni hanno visto l’ascesa di nuove attitudini verso il lavoro, di nuove aspettative, come testimoniano macro fenomeni di livello mondiale e come ribadiva il Work Relationship Index presentato da HP alla sua Amplify Partner Conference. Intervistando più di 15.600 persone in dodici Paesi, il rapporto rileva che l’AI viene vista come una leva per migliorare la relazione con il lavoro, che solo nel 27% dei casi viene definita salutare.
Le aspettative dei lavoratori negli ultimi tre anni sono cresciute e non stupisce che i dipendenti vogliano più autonomia, più rispetto e fiducia ma anche nuove vie al matching tra lavoro e vita privata.
Una nuova era del lavoro richiede quindi anche Pc all’altezza di queste sfide, e così HP ha introdotto sul mercato notebook con Intelligenza Artificiale che puntano a riscrivere non solo le prestazioni ma anche le modalità con cui le attività ibride vengono espletate.
A.L