Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità il testo unificato concernente “Misure di sostegno per i genitori separati in condizione di disagio economico e abitativo”, frutto della sintesi di due proposte di legge presentate da Michela Califano (Pd) e Sergio Pirozzi (FdI), sottoscritte anche da altri consiglieri regionali.
L’obiettivo della nuova legge è quello di fornire un supporto ai genitori che, a seguito della separazione, si trovino in difficoltà economiche o abbiano problemi abitativi, attraverso la promozione di specifici protocolli d’intesa, finalizzati a individuare strumenti di flessibilità lavorativa che favoriscano le relazioni familiari anche dopo la separazione. Grazie a tali misure verrà dunque introdotto un sostegno necessario a garantire un’esistenza dignitosa e il recupero dell’autonomia abitativa del genitore che si trovi in stato di difficoltà economica.
Le risorse stanziate ammontano a quasi 4 milioni di euro per il triennio 2021-2023 e sono destinate a finanziare misure di tipo economico e abitativo. Nella prima fattispecie rientrano il riconoscimento di un credito di imposta da utilizzare a compensazione delle somme corrisposte attraverso il portale dei pagamenti elettronici, ai fini della compartecipazione alla spesa sanitaria; il contributo una tantum di importo non superiore a 10mila euro, riconosciuto al genitore in condizione di disoccupazione involontaria; il contributo una tantum non superiore a mille euro per l’acquisto di medicinali per l’infanzia per figli minori di tre anni. Fanno parte, invece, delle misure abitative, un contributo non inferiore a duecento euro e della durata di 12 mesi per il pagamento del canone di locazione; l’individuazione di immobili di proprietà pubblica da destinare ad alloggi con canoni di locazione agevolati; la promozione di protocolli d’intesa con gli enti locali e gli enti pubblici e privati per la concessione di alloggi a canone agevolato.
Per accedere a tali misure di sostegno è necessario essere residenti nella regione Lazio e trovarsi in condizione di difficoltà economica a seguito della pronuncia dell’organo giurisdizionale all’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento dei figli e di assegnazione della casa familiare all’altro genitore, con un reddito Isee non superiore a ventimila euro.
È prevista la revoca degli aiuti in tre casi:
a) genitori che vengano meno ai doveri di cura e mantenimento dei figli;
b) genitori proprietari di un ulteriore immobile, oltre a quello assegnato all’altro genitore;
c) genitori destinatari di un decreto che dispone il giudizio o di un decreto di citazione diretta a giudizio relativamente in particolare ai reati di cui agli articoli 388, 570, 570 bis, 572, 609 bis, 609 ter, 609 quater e 612 bis del codice penale.
A tal proposito, Michela Califano, Consigliere della Regione Lazio, ha affermato: “Questa proposta di legge nasce sia dall’esigenza di garantire il proseguimento di una vita dignitosa e il recupero dell’autonomia abitativa al genitore che, dopo la fine del matrimonio, dell’unione civile o della convivenza di fatto, si trova in una condizione di difficoltà economica e abitativa, sia dall’esigenza di porre al centro il benessere psico-emotivo dei figli che sono l’anello più debole di queste circostanze. L’autonomia abitativa è uno dei fattori funzionali allo svolgimento del ruolo genitoriale e consente di mantenere un rapporto continuativo con i figli, anche dopo la fine del rapporto di coppia. Il diritto del figlio di trascorrere lo stesso tempo con entrambi i genitori va tutelato, così come deve essere garantita sempre la qualità del tempo trascorso con ciascuno dei genitori”.
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