Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato con 28 voti favorevoli e 5 astenuti la proposta di legge n. 229, recante Disposizioni per la realizzazione di open innovation center.
L’articolo 1 descrive finalità e oggetto della legge, affermando come l’obiettivo sia il passaggio del sistema economico produttivo dalla closed innovation alla open innovation, definita nell’articolo 2 come un approccio strategico culturale all’innovazione, finalizzato ad aumentare valore e competitività delle imprese, attraverso il ricorso a soluzioni anche esterne al processo produttivo delle imprese stesse, in particolare proveniente da università, centri di ricerca, start up, enti pubblici e privati e liberi professionisti. L’articolo 3 descrive, invece, il ruolo della Regione nella promozione di tale processo, con una serie di previsioni cui è stata aggiunta in sede emendativa quella di agevolazioni fiscali per le imprese che sviluppino progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico e si insedino nel Lazio.
Un piano triennale approntato dalla Giunta e da sottoporre ad approvazione del Consiglio è previsto dall’articolo 4, sulla base del quale verrà stilato anche un piano operativo annuale (art. 5); l’articolo 6 istituisce l’elenco degli open innovation center presso la direzione regionale competente per lo sviluppo economico. L’articolo 7 riguarda il rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato e l’8 la valutazione degli effetti finanziari; lo stanziamento (articolo 9) è di 300 mila euro per la parte corrente, e altrettanto in conto capitale per l’anno in corso, e di 500 mila per la parte corrente e 700 mila in conto capitale per le due successive annualità.
“Avere un quadro normativo certo sulla filiera di rapporti tra aziende, start up, centri di ricerca e università è l’esigenza che sta alla base di questa proposta di legge. Ma anche l’esigenza di utilizzare al meglio le risorse provenienti dall’Unione europea e quella di aprirsi al mondo esterno sono necessità che hanno spinto a muoversi su questi temi. Il sempre maggior costo delle attività di ricerca e l’accorciamento del ciclo di vita dei prodotti mettono in difficoltà le aziende, che operano in un contesto di globalizzazione e modernizzazione sempre più accentuati. Innovazione è il tema centrale per favorire la competitività, quindi, ma l’innovazione ha un legame profondo con la dimensione umana, che sola può garantirne il successo; fiducia è la parola chiave che rappresenta al meglio il rapporto che deve esserci tra gli attori di questo processo, in particolar modo aziende e università”- ha concluso il consigliere Enrico Forte, del Partito democratico, uno dei firmatari della proposta.