Il mercato delle comunicazioni elettroniche continua a perdere colpi. Nel 2021 ha registrato una ulteriore erosione del -2,8% su base annua a 27,84 miliardi, con una contestuale flessione anche degli investimenti (-0,7%) a 7,55 miliardi. È quanto emerge dalla Relazione annuale 2022 dell’Agcom, illustrata alla Camera dal presidente dell’Authority Giacomo Lasorella. C’è da dire che le dimensioni del mercato sono più che dimezzate rispetto a 10 anni fa: nel 2012 il settore delle comunicazioni ha totalizzato 61 miliardi di euro.
Serve collaborazione con le grandi piattaforme per sviluppare un ecosistema digitale trasparente e non discriminatorio. È uno dei punti chiave delineati da Lasorella.
“Agcom si troverà dinanzi a rilevanti compiti e responsabilità, che presupporranno una stretta interlocuzione con le piattaforme digitali – ha sottolineato Lasorella – Ritengo sia importante che tali compiti siano svolti, sia pure nel rispetto dei ruoli e delle competenze, in stretto raccordo con gli organi costituzionali e con le altre autorità indipendenti”.
“L’obiettivo comune – ha detto ancora – è quello di favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale equo, trasparente e non discriminatorio, in cui siano rispettati i diritti di libertà, il pluralismo informativo, la piena concorrenza, la tutela di utenti, consumatori e aziende che operano nel web. In questa ottica Agcom è pronta ad accogliere, se il Parlamento e il Governo lo riterranno opportuno, la sfida di diventare Digital Services Coordinator, ovvero quel soggetto individuato tra le autorità nazionali competenti, cui viene affidato il compito di interloquire con la Commissione per l’applicazione coordinata delle norme del Digital Services Act in ciascuno Stato membro”.