In questi giorni, anche durante gli Stati generali dell’economia convocati dal Governo italiano, è stato chiarito che il Recovery Fund vincolerà gli Stati europei a puntare sull’innovazione digitale. Accanto all’inclusività sociale e alla svolta green, le nazioni come l’Italia che vorranno accedere agli aiuti post-Covid dovranno dimostrare di puntare in modo convinto sulla digitalizzazione delle attività di imprese e pubbliche amministrazioni, al fine di consentire a cittadini e aziende di proseguire energicamente sulla strada della trasformazione digitale.
Nel frattempo l’Europa sta scommettendo su intelligenza artificiale, super computing, sicurezza informatica, competenze tecniche e diffusione di tecnologie digitali nel settore sanitario e negli ambiti delle piccole e medie imprese e della pubblica amministrazione, destinando 8,2 miliardi al programma “Digital Europe Programme”. La cifra che il Consiglio europeo di febbraio aveva pensato di stanziare nel bilancio 2021-2027 era di 6,7 miliardi, ma la Commissione Ue, alla luce del massiccio utilizzo delle tecnologie digitali indotto dalla pandemia, ha deciso di incrementare la somma iniziale.
Il programma sarà implementato attraverso programmi di lavoro e schemi di finanziamento che prevedono risorse a fondo perduto, procurement e vari strumenti finanziari e la collaborazione con partenariati pubblico-privati già esistenti.
L’obiettivo del “Digital Europe Programme” è lo sviluppo delle capacità digitali strategiche dell’Ue e il rafforzamento della competitività europea e della transizione green verso la neutralità climatica.
L’iniziativa della Commissione di Bruxelles rappresenta il primo programma digitale paneuropeo e costituisce un passo importante per rafforzare la leadership mondiale dell’Europa nel conseguimento della trasformazione digitale e per consolidare la sovranità tecnologica del Vecchio Continente.