L’impatto che l’IA sta avendo e avrà sempre di più nelle nostre vite potrebbe garantire anche una maggiore inclusione per coloro che sono affetti da particolari sindromi. Una delle più diffuse, nonché complicata da gestire soprattutto per determinate circostanze, è quella dell’autismo.
In Italia, tra i 7 e i 9 anni, 1 bambino su 77 ha un disturbo dello spettro autistico. Per loro, è difficile inserirsi all’interno dei gruppi sociali, specialmente a scuola, dove spesso si ritrovano esclusi. Uno scenario che pone questi bambini in una posizione svantaggiosa, ma in loro aiuto e a supporto degli educatori potrebbero arrivare proprio le nuove tecnologie.
L’IA e, più in generale, le ultime innovazioni, potrebbero permettere ai bambini autistici di esprimersi più facilmente, nonché agevolare il compito di chi li assiste nella comprensione dei loro comportamenti. Risulta infatti complicato capire esattamente cosa sta pensando una persona affetta da tale disturbo, per cui, se questo passaggio dovesse essere semplificato grazie alle nuove tecnologie, si potrebbero riscontrare numerosi vantaggi.
C’è poi da tenere in conto anche gli strumenti legati alla realtà virtuale. Uno degli aspetti più difficili della vita di tutte le persone autistiche riguarda la gestione delle situazioni impreviste, degli episodi che, di norma, non dovrebbero verificarsi.
Grazie ad alcuni ambienti virtuali, si potranno simulare alcune circostanze specifiche, per permettere a chi è affetto da autismo di imparare a gestirle in maniera più efficace. La natura di questi ambienti, poi, garantisce loro la possibilità di poter sbagliare senza che vi siano conseguenze, al fine di abituarsi ad interfacciarsi con simili contesti anche nella vita di tutti i giorni.
S.C.
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