Twitter ospita un numero infinito di sottogruppi, composti da specifiche comunità o insiemi di utenti interessati a un particolare argomento. La piattaforma vede interagire, per esempio, i Gay Twitter, Black Twitter, Trans Twitter e Twitter femminista. Gli utenti del social si chiedono se la sua gestione da parte del patron di Tesla possa danneggiare queste comunità.
L’autrice Erika D. Smith, in un articolo sul Los Angeles Times, cita come motivo di preoccupazione alcune cause intentate per pregiudizi etnici contro Tesla, la società di auto elettriche di cui Musk è fondatore e amministratore delegato.
In generale, gli utenti del social si pongono delle domande riguardo i discorsi di Musk sulla promozione della libertà di parola sulla piattaforma. Per l’imprenditore libertà di espressione significa poter dire qualsiasi cosa venga consentita dalla legge, ma una tale concezione porterebbe Twitter verso un’estrema permissività nella moderazione dei contenuti, che comporterebbe un aumento delle molestie e degli attacchi verso i gruppi più deboli e marginalizzati.
Per Musk «Twitter funge di fatto da piazza pubblica» e quindi dovrebbe essere un luogo dove le persone possano esprimere liberamente la loro opinione. La metafora, tuttavia, non pare applicabile al social network che oggi è presente sui device della maggior parte delle persone. Per persone come il patron di Tesla, Twitter rappresenta un luogo in cui confrontarsi riguardo cose che vengono ritenute importanti per l’umanità, ma per il resto (ovvero circa 229 milioni di utenti giornalieri) la piattaforma assomiglia a una metropoli, dove gli utenti abitano dei quartieri e raramente ne visitano altri. Una maggiore apertura di Twitter, secondo l’idea di Musk, dovrebbe incoraggiare il dialogo tra persone che hanno punti di vista diversi e questo alimenterà una «democrazia funzionante». Forse Musk non ha pensato troppo al fatto che ricevere minacce (di qualsiasi tipo esse siano) nelle menzioni è molto più spaventoso quando non si è l’uomo più ricco del mondo.
Non è possibile affermare che oggi Twitter sia una piattaforma priva di violenza e odio, esistono però delle misure che cercano di contrastare tali fenomeni. Se Musk deciderà di cancellare la moderazione dei contenuti, possiamo aspettarci che sempre più utenti inizino ad abbandonare la piattaforma per proteggere se stessi, con il risultato che ci saranno sempre meno persone a “guardarsi le spalle a vicenda”.
La piattaforma è uno strumento prezioso per soggetti come aziende, personaggi del mondo dello spettacolo, giornalisti e politici. Ma per chi possiede meno di mille follower e utilizza il social per cercare una comunità, le cose potrebbero cambiare radicalmente e in breve tempo: anche se saranno in grado di continuare a dire quello che pensano, potrebbe essere più facile ridurle al silenzio attraverso la violenza verbale che non incontra più argini.
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