Non è la prima volta che l’Europa richiama le piattaforme al rispetto delle regole in particolare per quanto riguarda moderazione dei contenuti, sicurezza e privacy degli utenti. Tuttavia è arrivato ieri sera l’ultimatum inviato dal commissario al mercato unico Thierry Breton al patron di X, Elon Musk, e a Meta di Mark Zuckerberg.
Il commissario europeo ha messo in guardia Meta sull’aumento delle informazioni false sulle sue piattaforme e ha concesso a Mark Zuckerberg 24 ore per comunicare le sue misure per porvi rimedio. In caso di “non conformità” con le norme Ue, si legge nella lettera, le piattaforme potranno incorrere in “sanzioni”.
Nella lettera inviata ieri ai patron delle due piattaforme il commissario afferma: “Siamo venuti a conoscenza di segnalazioni di un numero significativo di contenuti deep fake e manipolati che sono circolati sulle vostre piattaforme e alcuni dei quali appaiono ancora online”.
Nella comunicazione ad Elon Musk, proprietario di X, il commissario aggiunge: “La invito ad informare senza ritardi sui dettagli delle misure che avere preso per mitigare questi deepfake anche alla luce delle prossime elezioni europee” scrive Breton.
Di qui la richiesta di massima vigilanza per assicurare il rispetto delle regole Ue sulle piattaforme digitali.
È di poche ore fa la risposta provocatoria di Elon Musk alle accuse di disinformazione da parte dell’Ue: “La nostra politica è che tutto sia open source e trasparente, un approccio che so l’Ue sostiene. Vi preghiamo di elencare le violazioni su X, cui si allude, in modo che il pubblico possa vederle”.
Ed è proprio su X che arriva la risposta del commissario Breton: “Siete ben consapevoli delle segnalazioni dei vostri utenti e delle autorità sui contenuti falsi e sull’esaltazione della violenza. Sta a voi dimostrare che mantenete la parola. Il mio team rimane a disposizione per garantire la conformità al Dsa (Digital service act), che l’Ue continuerà a far rispettare rigorosamente“.
Lo scontro tra l’Unione europea e la piattaforma di Elon Musk era iniziato a fine settembre quando, in un rapporto, l’Ue ha definito X “la piattaforma con la maggiore disinformazione”.
Avendo in mente la sicurezza pubblica il commissario Breton ha ricordato a Elon Musk che le piattaforme digitali sono obbligate dal nuovo pacchetto di norme europee a effettuare periodicamente delle valutazioni del rischio e a mettere in atto «misure proporzionate ed efficaci» per mitigarlo.
Facendo riferimento in particolare ai contenuti, le big tech non sono chiamate solo a stabilire policy chiare ma devono intervenire nella maniera più veloce ed efficace quando ricevono segnalazioni, eventualmente rimuovendo i contenuti più controversi, cosa che non sarebbe avvenuta in queste ore su X.
La lettera di Thierry Breton a Elon Musk si chiude con l’invito a mettersi in contatto «con urgenza» con le autorità europee competenti e rispondere alle loro richieste, tenendo conto che il contenuto di tale risposta finirà nel fascicolo sulla base del quale verrà stabilità la conformità o la non conformità di X al Digital Services Act.
C.L.