La proposta di scansione e controllo dei messaggi era già stata avanzata nel maggio del 2022, suscitando non poche polemiche. Prevedeva il controllo di tutti i messaggi, sia testuali che audio. Oltre che essere considerata da molti una grave violazione della privacy, c’era il timore di un’invasione nella vita privata delle persone e dei possibili abusi.
L’UE ha rivisto la proposta a giugno 2024, limitandola a foto, video e URL. Un ultimo colpo di scena è arrivato a settembre 2024, con una versione del progetto che dava la possibilità ai fornitori di servizi di comunicazione (CSP) di utilizzare l’AI per identificare contenuti dannosi, ma mantenendo l’obbligo di scansionare le chat e segnalare attività sospette.
Il consiglio dell’UE ha messo la proposta in votazione lo scorso 6 dicembre, dopo vari rinvii dovuti a divisioni interne.
La maggioranza dei paesi europei sembra ora appoggiare la proposta, ma rimangono delle perplessità, ad esempio su come verrà gestito il consenso degli utenti e se questi avranno la possibilità di rifiutare.
L’UE deve trovare soluzione efficace a tutti questi dubbi, affinché la proposta sia rispettosa della privacy e completamente trasparente.
Altrimenti questo provvedimento rischia di trasformarsi in un Grande Fratello digitale.
F.M.
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