Negli ultimi anni, il modo di guardare la TV è cambiato radicalmente, con il fenomeno della “second-screen experience” sempre più diffuso: il 91% degli americani usa lo smartphone mentre guarda la TV. Questo ha spinto le piattaforme di streaming, in particolare Netflix, a ottimizzare i propri contenuti per una visione più “distratta”.
Un’inchiesta ha rivelato che gli sceneggiatori di Netflix ricevono indicazioni per rendere le trame comprensibili anche senza guardare lo schermo, con personaggi che annunciano le proprie azioni a voce alta. Questo approccio, noto come “TV ambientale”, rende i contenuti più accessibili, ma rischia di banalizzare la narrazione e ridurre la qualità dell’esperienza per chi presta maggiore attenzione.
Netflix e altre piattaforme stanno sempre più adottando questa strategia, con serie leggere e poco impegnative come Emily in Paris o Dream Home Makeover. Il fenomeno è ormai parte di una precisa linea editoriale, con produzioni valutate anche in base alla loro fruibilità in modalità “second screen”.
Dal punto di vista economico, la strategia sta funzionando: nel 2024, Netflix ha registrato un aumento del 16% dei ricavi e ha raggiunto 301,63 milioni di abbonati. Tuttavia, resta il dubbio che l’industria dello streaming possa sacrificare la qualità in favore di contenuti pensati per essere semplici, leggeri e adatti alla visione distratta. Il futuro dirà se Netflix riuscirà a bilanciare intrattenimento accessibile e produzioni di alto livello.
F.C.
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