Il governo del Regno Unito ha annunciato la propria volontà di essere tra i leader mondiali nello spazio delle criptovalute e la conseguente intenzione di coniare un proprio Nft. La Royal Mint, la società di proprietà del governo che si occupa del conio di monete, ha ricevuto la richiesta del ministro delle finanze di creare e quindi emettere un token digitale «entro l’estate».
Gli Nft sono token non fungibili, certificati digitali che rappresentano la proprietà di un oggetto virtuale grazie all’impiego della tecnologia blockchain, utilizzata come base per molte criptovalute.
Questa iniziativa rientra in un più generale sforzo del governo britannico che vuole «aprire la strada» nel settore delle criptovalute. Il ministro del Tesoro ha infatti annunciato anche una serie di misure, normative e fiscali, che il paese intraprenderà nel campo delle risorse digitali. «Non dovremmo pensare alla regolamentazione come a una cosa statica e rigida, dovremmo pensare in termini di “codice” normativo, come il codice del computer, che perfezioniamo e riscriviamo quando necessario».
Sono qui compresi i quadri normativi in materia di criptovalute e stablecoin, che oggi traggono il loro valore da valute sovrane (come il dollaro). Si tratta di un fenomeno in crescita, ma che rimane ancora controverso all’interno del mondo delle criptovalute; il Regno Unito è tuttavia pronto a introdurre le stablecoin nel proprio sistema di regolamentazione.
Si stanno esaminando anche altri aspetti delle criptovalute, compresi i Web3. Si tratta di un meccanismo che propone una versione più decentralizzata di Internet basata sulla tecnologia blockchain. «Nessuno sa ancora con certezza come apparirà Web3. Ma ci sono tutte le possibilità che la blockchain sia parte integrante del suo sviluppo».
Da questi interventi risulta chiaro che il governo del Regno Unito voglia «che questo Paese sia presente in prima linea, alla ricerca delle maggiori opportunità economiche».