Modelli di intelligenza artificiale ad alto impatto. È questa l’etichetta proposta nel negoziato sull’AI Act, il pacchetto di regole comunitarie sull’intelligenza artificiale per identificare i modelli fondativi. L’obiettivo è creare due corsie sugli obblighi che gli sviluppatori di questi sistemi sono tenuti a rispettare.
Da una parte le AI ad alto impatto, per le quali si richiede una applicazione ex ante delle regole su sicurezza informatica, trasparenza dei processi di addestramento e condivisione della documentazione tecnica prima di arrivare sul mercato. Dall’altra, i foundation models, per i quali le previsioni della legge europea sull’intelligenza artificiale scattano quando gli sviluppatori commercializzano i propri prodotti.
L’approccio – che sembra mettere d’accordo il Parlamento europeo e il Consiglio – ricalca di fatto quello del Digital services act (Dsa), uno dei nuovi pacchetti comunitari sul digitale. Il Dsa identifica le cosiddette grandi piattaforme online e i grandi motori di ricerca.
Se l’AI Act interviene sui prodotti (ChatGPT), la proposta in discussione interviene sui foundational models, ossia i modelli alla base (per esempio, GPT-4), nel caso di sistemi considerati ad alto impatto.
OpenAI, Microsoft, Google, Meta, ma anche startup come Anthropic con il suo Claude, potrebbero finire per prime nel mirino di questa stretta. “Se il livello di impatto è più elevato, è corretto chiedere qualcosa in più” commenta Brando Benifei, relatore dell’AI Act al Parlamento europeo.
L’ultimo round di negoziati sull’AI Act, che si è svolto il 24 ottobre, si è chiuso con l’accordo su un principio: dimostrare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale in applicazioni considerate ad alto rischio da vietare. Mentre è stata concordata l’eccezione, che riguarda i sistemi di AI che non influiscono sulle decisioni umane. Fraseggio delicato, che dovrà essere controbilanciato proprio dalla lista dei tipi di algoritmi da vietare.
Il 6 dicembre è in calendario l’ultimo trilogo (ossia la negoziazione a tre: Parlamento, Consiglio e Commissione) e in quel momento si dovrà mettere la parola fine alle trattative.
Nel frattempo a Madrid si svolgerà un incontro pubblico durante il quale la Commissione lancerà l’AI Pact, ossia un sistema per anticipare l’adeguamento alle regole dell’AI Act da parte di imprese e aziende pubbliche.
C.L.