A partire dall’anno scolastico 2024/25, l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole italiane subirà un’importante revisione, grazie alle nuove linee guida firmate dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. I programmi scolastici saranno organizzati attorno a nuclei tematici aggiornati, con obiettivi e traguardi di apprendimento definiti a livello nazionale.
Da quest’anno l’insegnamento dell’educazione civica annovera 33 ore annuali, durante le quali i docenti avranno la possibilità di proporre attività didattiche orientate allo sviluppo delle abilità e delle conoscenze relative all’educazione alla cittadinanza, alla salute, all’educazione ambientale, al benessere psicofisico personale, al contrasto delle dipendenze, all’educazione finanziaria, assicurativa, stradale e digitale.
Questa nuova impostazione mira a rendere l’educazione civica un punto centrale della formazione degli studenti, ampliandone i contenuti e ponendo un accento particolare su temi attuali come la cittadinanza digitale, lo sviluppo economico sostenibile e l’educazione ai diritti e doveri costituzionali.
Nella scuola primaria e secondaria di primo grado il primo punto sul quale si concentra il ministero è la Costituzione. Viene chiesto all’alunno di conoscere i principi fondamentali della Carta e saperne individuare le implicazioni nella vita quotidiana e nelle relazioni con gli altri; di sviluppare la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità locale, nazionale ed europea; di evitare e contrastare forme di violenza e bullismo presenti nella comunità scolastica; di curare gli ambienti, rispettare i beni pubblici e privati così come le forme di vita (piante, animali) che sono state affidate alla responsabilità delle classi. Inoltre, nelle nuove linee guida si accenna al conoscere il significato di Patria (scritto dal ministero con la lettera maiuscola) e dell’Unione Europea così dell’Onu, ma si è notata l’assenza di un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, al centro di continue riflessioni in ambito scolastico e anche oggetto di circolari ministeriali.
Le nuove linee guida pongono l’accento anche sull’importanza di comprendere le dinamiche della crescita economica e il valore del lavoro, incoraggiando comportamenti che riducano l’impatto ambientale delle attività quotidiane. Ai docenti è affidato il compito di insegnare l’uso consapevole del denaro e la gestione delle risorse economiche, promuovendo la creazione di piani di risparmio e spesa. Tuttavia, manca una strutturata educazione finanziaria per colmare le disuguaglianze nelle competenze economiche. L’obiettivo centrale è sviluppare nei giovani responsabilità e consapevolezza nelle scelte finanziarie, in un’ottica di sostenibilità ed economia circolare.
L’approccio interdisciplinare della materia è volto a favorire una crescita civica degli studenti, sviluppando competenze che siano orientate al benessere comune e alla tutela del patrimonio culturale e ambientale delle comunità locali.